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Archivio per il tag “Palazzotto”

CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER PINO CIAMPOLILLO

Un ringraziamento lo esprimo agli amici Avvocati Fabio Falcone e Giuseppe Caltanisetta , grazie al loro impegno e alla loro alta professionalità, mi si è giuridicamente visto riconosciuto il diritto ad esprimere liberamente il mio pensiero critico contro ogni forma di illegalità e di gestione affaristico-clientelare della Cosa Pubblica.

 

Un ringraziamento particolare lo rivolgo a mio figlio Marco e mia moglie Angela (dipendente del Comune di Isola), con grande senso di responsabilità e di amore, ha dovuto subire nel tempo ed in silenzio, una serie interminabile di umiliazioni e di violenza psicologica (esercitata dai “dimissionati” amministratori) che hanno messo a dura prova la granitica forza della nostra famiglia. Grazie Amore








“ … Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della
cultura che dona all’uomo il suo vero potere ”.

 

 

 

 

 

 

 

 

DECRETO SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE ISOLA DELLE FEMMINE

CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER PINO CIAMPOLILLO
BRUNO, CIAMPOLILLO, DIFFAMAZIONE, ENEA VINCENZO, LA CUPOLA
DELLA POLITIKA A ISOLA DELLE FEMMINE, MAFIA, MATASSA, PALazzotto, POMIERO,
PORTOBELLO, SEMNTENZA 648 2014, VOTO DI SCAMBIO,

CRITICHE AL SINDACO PORTOBELLO, ASSOLTO IL BLOGGER PINO CIAMPOLILLO

ISOLA DELLE FEMMINE Mafia: Crocetta, entro giugno firma per Giardino della memoria

Strage di Capaci, Tina Montinaro: «Basta antimafia da parata»

Tina Montinaro dice basta all’«antimafia da parata» dei politici. «Che dicano chiaramente Non ce ne frega un accidente della memoria di quel giorno, di rendere onore al sacrificio di cinque persone morte mentre servivano lo Stato”»

Tina Montinaro

Tina Montinaro, la vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Falcone ucciso nella strage di Capaci e presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici, in una nota bacchetta le istituzioni e la classe politica regionali: «Anche quest’anno le istituzioni regionali e la classe politica siciliana si sono contraddistinte per il manifesto disinteresse verso la memoria diAntonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo, i tre poliziotti morti il 23 maggio del 1992 sull’autostrada A29, insieme al giudice Giovanni Falcone e a sua moglie Francesca Morvillo. Ci auguriamo – scrive Tina Montinaro – che, per conservare un briciolo di coerenza e onestà intellettuale, non sfoggino la solita retorica del ricordo, buona solo a far passerella sul palcoscenico dell’antimafia parolaia». La vedova Montinaro sottolinea come sia dal 2012 che «si attende che partano i lavori per la realizzazione del Parco della memoria Quarto Savona 15, quello spazio che doveva nascere sul tratto della A29 che collega Capaci a Palermo dove è avvenuto l’attentato e in cui avrebbe potuto trovare una degna collocazione il relitto dell’auto su cui viaggiavano mio marito Antonio, Vito e Rocco. Avevamo avuto l’assicurazione dall’allora governatore Raffaele Lombardo che ci sarebbero stati i finanziamenti, ma oggi non si trova nè la delibera promessa nè i finanziamenti, ai quali avrebbe partecipato anche l’Anas». Le risposte mancate, non riguardano soltanto il precedente governatore della Sicilia. Tina Montinaro spiega di aver chiesto «più volte all’attuale presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, di incontrarmi per fare chiarezza ma è stato tutto inutile, come vane sono state le rassicurazioni di molti politici, pronti, solo a parole, a farsi promotori dell’avvio dei lavori».
La vedova del caposcorta di Giovanni Falcone, se questi sono i risultati dell’interesse della politica a perseguire un percorso della memoria, chiede ai politici di dire chiaramente «”Non ce ne frega un accidente della memoria di quel giorno, di rendere onore al sacrificio di cinque persone morte mentre servivano lo Stato”. Sarebbe quanto meno un atto di coraggio».

http://100passijournal.info/strage-di-capaci-tina-montinaro-basta-antimafia-da-parata/

Mafia: Crocetta, entro giugno firma per Giardino della memoria








Palermo, 21 mag. – (Adnkronos) – “I lavori di riqualificazione del Giardino della memoria ‘Quarto Savona Quindici’ sono stati già definiti il 5 marzo scorso con il direttore compartimentale dell’Anas e con il commissario straordinario di Isola delle Femmine, Matilde Mulé”. Così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, risponde a distanza a Tina Montinaro, presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici e moglie di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone, ucciso nella strage di via D’Amelio. Oggi la vedova dell’agente di scorta aveva denunciato il mancato avvio dei lavori del Parco della Memoria ‘Quarto Savona 15′, che sarebbe dovuto nascere sul tratto della A29 tra Capaci a Palermo, teatro dell’eccidio. I lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2012, denuncia Montinaro. Adesso dal governatore Crocetta arriva la rassicurazione. La Regione, infatti, ha recuperato lo stanziamento dell’importo necessario, pianificato con il direttore Tonti dell’Anas “le modalità di realizzazione e la sinergia da attuare”. I primi di giugno la convenzione sarà sottoscritta dallo stesso presidente della Regione, dal Comune di Isola delle Femmine, dal prefetto di Palermo e dal direttore regionale dell’Anas. L’intervento per la realizzazione del nuovo parco urbano “Quarto Savona Quindici” ovrà essere concluso entro 90 giorni dall’affidamento dei lavori. “E’ di tutta evidenza – conclude Crocetta – che l’impegno e l’azione dell’amministrazione regionale e di questo governo, restituire non soltanto il doveroso decoro ad un luogo simbolo per tutta la Sicilia e l’Italia, ma anche conservare e rinnovare ogni giorno la memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e tutti gli uomini uccisi barbaramente dalla mafia, dando anche il giusto riconoscimento alle famiglie per il loro doloroso sacrificio”.
(21 maggio 2014 ore 17.16)
http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/-/4502818





IL 24 MAGGIO 2013 SUCCEDEVA………..

 

capaci-auto-commemor

 

La delusione della vedova Montinaro: “Solo al Nord vogliono l’auto della strage”

La blindata sarà esposta in quaranta comuni tra Emilia Romagna e Veneto

di Romina Marceca – 24 maggio 2013

Sono gli indignati delle commemorazioni. Stanchi delle parate ufficiali, delle «frasi di circostanza e delle «lacrime a orologeria». Dal magistrato alla vedova dell’agente di scorta e fino ai poliziotti che, dopo le cerimonie, si ritrovano a combattere contro i tagli previsti dallo Stato.

 

Tina Martinez, vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta del giudice Falcone, per la prima volta non ha partecipato a Palermo alle commemorazioni della strage di Capaci. Prima di salire sull’aereo per Verona si è sfogata: «È una vergogna. Sarò in giro tra 40 comuni del Veneto e dell’Emilia per esporre la macchina blindata recuperata dal luogo della strage e che a Palermo nessuno vuole. Da due anni lotto per ottenere un giardino della memoria a Isola delle Femmine, mi è stato risposto che in quel Comune ci sono state infiltrazioni mafiose». Replica il commissario straordinario Vincenzo Covato: «La pratica non è chiusa ed è all’esame della commissione straordinaria».


«Nessuno in Sicilia mi ha invitata alle commemorazioni e invece al nord hanno finanziato il viaggio dell’auto per commemorare i nostri morti», aggiunge Tina Martinez, fondatrice dell’associazione «QuartoSavonaQuindici », dalla sigla della squadra che proteggeva Falcone. «Dopo 21 anni — dice — non abbiamo un’unica verità e restano solo la retorica e le parate ufficiali. I giovani sono la mia ultima speranza, per questo vado nelle scuole».


Anche il giudice Piergiorgio Morosini non ha partecipato alle commemorazioni. Ieri era nel suo ufficio del Tribunale tra le carte del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. «Su Capaci ci sono ancora pezzi mancanti e la verità giudiziaria venuta a galla finora è una verità parziale. Questo non è rassicurante in uno Stato democratico. Penso che trascorrere anche queste giornate di ricordo al proprio lavoro è il modo migliore per onorare la memoria dei nostri caduti. Sarebbe bene mettere da parte i gossip sui processi e dedicarsi invece agli eventi di cui i processi si occupano».


Antonio Ingroia, invece, ha scritto su Facebook: «Ricordo Giovanni Falcone sempre, perché è stato uno dei miei maestri. Provo amarezza perché nell’anniversario lo piangono tutti ma poi i suoi insegnamenti e i suoi moniti a vigilare sulle collusioni tra affari, politica e criminalità organizzata vengono sistematicamente dimenticati».


Ieri alla caserma Lungaro, per la deposizione della corona di fiori, erano pochi i parenti dei tre agenti di scorta uccisi nel 1992. Tra questi c’era Alba Terrasi, convivente di Rocco Dicillo: «Si ricorda e si prova rabbia per quella verità che non arriva». Indignati anche i sindacalisti della polizia. «Ai vivi chi ci pensa? — si chiede Mimmo Milazzo, segretario generale Consap — Lo Stato sta decidendo di alzare l’età pensionabile e mancano i mezzi». «L’ultimo taglio — aggiunge Giovanni Assenzio, segretario generale Siulp — è di duemila ore di straordinario. Il reparto scorte ha metà delle blindate ferme e da dicembre non viene pagato lo straordinario “Emergenza Africa” ai poliziotti del reparto mobile».


La Repubblica

 

TINA
MONTINARO LA MAFIA A ISOLA è SEMPRE ESISTITA

http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/05/tina-montinaro-la-mafia-isola-e-sempre.html

20 ° anniversario della strage di Capaci.

http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/05/20-anniversario-della-strage-di-capaci.html

Noi
e la paura, lettera a Giovanni Falcone

http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/05/noi-e-la-paura-lettera-giovanni-falcone.html

“S”
maggio 2012 L’ISPEZIONE
A ISOLA DELLE FEMMINE ecco LE CARTE DELLO SCONTRO

 

 

VIDEO:
Il PROFESSORE. “ la notizia mi è arrivata come un fulmine a ciel sereno “



CERTO E’ COMPRENSIBILE Si fa fatica a “leggere” i fatti ciò che ci circonda quello che avviene, si fa fatica ad osservare ed interpretare la realtà, quando in genere si è occupati a fare altro……….
SUCCEDE che l’omicidio avvenuto ad Isola delle Femmine di Pietro Enea nel lontano 1982 ad oggi non abbia trovato il colpevole di quest’efferato omicidio
SUCCEDE ad Isola delle Femmine, un’area di 1.800 metri quadri (vedasi Conferenza di servizi conclusa il 29/10/2001) destinato alla rimessa e deposito del Cantiere del Raddoppio ferroviario S.I.S. sia CONCESSA da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale d’Isola un’area di dieci volte superiore con la costruzione di un’industria di Calcestruzzi
SUCCEDE ad Isola delle Femmine, nell’ottobre del 2006, in Piazza Umberto arresto del boss latitante Salvatore Alfano importante esponente della famiglia mafiosa Della Noce
SUCCEDE che due imprenditori scompaiano da Isola delle Femmine e non ne sappia più nulla.
SUCCEDE che ad Isola delle Femmine in vari blitz dei Carabinieri e della Guardia di Finanza siano sequestrati beni appartenenti a famiglie mafiose
SUCCEDE che il territorio d’Isola delle Femmine veda la presenza di mafiosi arrestati nell’operazione ADDIO PIZZO 5
SUCCEDE che le elezioni amministrative del 2009 per Sua stessa ammissione siano inquinate per intervento della mafia. Lei si era accorto di ciò, vedasi delibera 52 dell’anno 2009.
SUCCEDE che Isola delle Femmine ad oggi 2012 non si sia dotato di un moderno Piano Regolatore Generale (è in vigore quello del 1977)
SUCCEDE un’area destinata alla costruzione di una pubblica VIA sia destinata alla costruzione di un “Parco Urbano”. Quella stessa area costruita su materiale di risulta proveniente dal cantiere del raddoppio ferroviario di quella stessa azienda che: «… i vertici della S.I.S. erano coscienti della forza di Impastato… Dalle carte dell’inchiesta… salta fuori che tanti politici, di schieramento diverso, hanno bussato alla porta della S.I.S. per piazzare operai e imprese nei cantieri» «… dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio del Pdl, agli onorevoli Francesco Mineo (Grande Sud) e Riccardo Savona dell’Udc… dall’ex assessore del comune di Palermo Patrizio Lodato (Italia Domani) al sindaco di Isola delle Femmine, Gaspare Portobello (lista civica). (pag 6 Vicenza Più 24 giugno 2011 )
SUCCEDE che sull’attività svolta in questi ultimi anni dall’Ufficio Tecnico Comunale d’Isola delle Femmine si siano concentrate tutta un serie di denunce e disfunzioni giuridiche e burocratiche.
SUCCEDE che a ridosso della Italcementi (azienda insalubre per la salute umana e per l’ambiente) siano state permesse costruzioni di civili abitazioni, scuole, pronto soccorso e attività sportive.
SUCCEDE che l’intero territorio d’Isola delle Femmine sia in pratica massacrato dalla continua cementificazione
SUCCEDE che l’intero territorio d’Isola delle Femmine per una buona metà della Sua Sindacatura sia stato letteralmente ricoperto di MUNNEZZA
SUCCEDE Isola delle Femmine non sia mai caduta cosi in basso!
SUCCEDE per salvaguardare la democrazia la partecipazione, la legalità e la trasparenza nella gestione della Cosa Pubblica debba intervenire una Commissione Governativa
SUCCEDE che la GIOIA l’ALLEGRIA la SOCIALITA’ non abbiano più diritto di cittadinanza ad Isola delle Femmine
Il PROFESSORE l’abbiamo lasciato nella Sua “ per me la notizia è come un FULMINE a ciel sereno…”

Il PROFESSORE ricorda molto la canzone di Guccini “….. alla stazione di Bologna la notizia arrivò in u baleno un…………”

SUCCEDE! SUCCEDE! SUCCEDE! SUCCEDE! SUCCEDE!
Lei ” come un fulmine a ciel sereno ” Ci chiediamo se effettivamente si rende conto di ciò che proferisce.
TINA MONTINARO, che la realtà riesce a leggerla molto bene se non altro per i suoi trascorsi e per le sue sofferenze, informa il PROFESSORE che “ La mafia a Isola delle Femmine è sempre esistita, diciamo la verità, non è del tutto INEDITO ma le infiltrazioni mafiose sul territorio di Isola delle Femmine ci stanno da sempre, diciamo la verità, ci stanno da SEMPRE se no insomma manco le stragi facevano NO! Dico questo, insomma QUI nessuno è CRETINO”
Un suggerimento per il Consigliere di MAGGIORANZA dichiaratosi egli stesso presidio della legalita’ a Isola delle Femmine
RIFLETTA BENE sulle parole della Tina. Le saranno di conforto e di sostegno per DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE come aveva promesso “….. NEL MOMENTO IN CUI MI RENDESSI CONTO CHE…”
n.b. Suggerisca al PROFESSORE di seguirla IMMEDIATAMENTE
Questo naturalmente in sintonia per quanto avete sempre AFFERMATO:
“Noi amiamo Isola delle Femmine”

A “Brontolo” le stragi di mafia e il ricordo del giudice Falcone

IL 26 MAGGIO 2012 SUCCEDEVA:

 

 

Bertolt Brecht : “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”
Non mi piace pensare che esiste l’ingiustizia della legge, non mi piace perché è dura da digerire, mi rendo conto che spesso e volentieri si perde traccia degli eventi perché non sono più sensazionali e solo grazie alla diretta conoscenza delle persone coinvolte verrai a sapere che quella storia non è finita così. Ma…………..
Pino Ciampolillo
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale !!!!!!!!!!!!
“ Non c’è niente di più profondo di ciò che appare in superficie “

 

 

Fonte http://www.livesicilia.it

Autore Riccardo Lo Verso

ISOLA DELLE FEMMINE Mafia: Crocetta, entro giugno firma per Giardino della memoria

Distilleria Bertolino: autorizzazione scaduta da due anni, chiesta la chiusura IV COMMISSIONE ‘AMBIENTE E TERRITORIO’ SED. N. 120 DEL 07 MAGGIO 2014 e la Italcementi di Isola delle Femmine ?

audizione bertolino inizia al 48° minuto  



http://www.youtube.com/watch?v=LJIrGycMPIQ&list=UUoUIsnqIdQk7en_lo26gCJQ 

 

IV COMMISSIONE ‘AMBIENTE E TERRITORIO’ SED. N. 120 DEL 07 MAGGIO 2014

Seduta n. 120 del 7.05.14 XVI Legislatura

2. Audizione relativa all’inquinamento prodotto dall’attività della distilleria Bertolino S.p.A. nel comune di Partinico (PA).



Presidente: Trizzino Giampiero (MOVIMENTO 5 STELLE).
• Malafarina Antonio (IL MEGAFONO LISTA CROCETTA).
• Ferrandelli Fabrizio (PD).
• Assenza Giorgio (FORZA ITALIA).
• Bandiera Edgardo (FORZA ITALIA).
• Cirone Maria in Di Marco (PD).
• Fazio Girolamo (MISTO).
• Foti Angela (MOVIMENTO 5 STELLE).
• Palmeri Valentina (MOVIMENTO 5 STELLE).
• Sudano Valeria (ARTICOLO QUATTRO).
• Turano Girolamo (UDC Unione Di Centro).

Dott. BERINGHELI Rino, dirigente dipartimento regionale infrastrutture,
• mobilità e trasporti
• Dott. INGROIA Antonino, commissario straordinario della Provincia regionale
• di Trapani
• Dott. GIANVITO Mauro, assessore del comune di Erice (TP)
• Sig. PALERMO Franco, presidente Funierice Service
• Dott.ssa LIBRIZZI Gandolfo, capo di gabinetto vicario dell’assessore
• regionale per il territorio e l’ambiente
• Dott. LICATA di BAUCINA Francesco, dirigente generale ARPA Sicilia
• Dott. LIBRICI Luigi, dirigente ARPA Sicilia
• Sig. RICUPATI Gianluca, gruppo consiliare ‘Cambiamo Partinico’
• Ing. LO IACONO Francesco, gruppo consiliare ‘Gruppo Misto’
• Avv. TAFARELLA Francesco, Legambiente Partinico
• Arch. GRIMAUDO Giacomo, osservatorio G. La Franca
• Dott. DI MICELI Gioacchino
• Sig. LO BIUNDO Emanuele (ASSENTE)



http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=2

Distilleria Bertolino: autorizzazione scaduta da due anni, chiesta la chiusura

La IV commissione Territorio ed Ambiente, presieduta dal Grillino Giampiero Trizzino, ha ascoltato i rappresentanti dell’Arpa, quelli dell’Arta che sono gli organi preposti al rilascio delle autorizzazioni, in presenza di diversi deputati regionali. Nessuno ha più potuto nascondere il fatto che l’autorizzazione della Distilleria Bertolino, per l’emissione in atmosfera dei fumi è scaduta dal 2012 e da due anni l’impianto lavora senza autorizzazione. Tra l’altro il dottor Librici in rappresentanza dell’Arpa, Agenzia regionale per l’Ambiente, si è accorto dopo anni di analisi, che la distilleria scarica in atmosfera unità odorimetriche in una quantità esageratamente superiore ai limiti di legge e che il fastidio avvertito dalla popolazione è giustificato da questa emissione irregolare.
 
 

 

Siamo nel 2012, sono i giorni in cui nasce quella che poi sarebbe diventata la lista “Patto per Monselice”. In questa intercettazione Mamprin afferma che l’allora presidente della Provincia Barbara Degani lo aveva indicato quale futuro candidato sindaco di Monselice, dandogli il mandato di curare le alleanze con Udc e Lega e di costituire “assolutamente” un’associazione che “partendo come associazione culturale poi può diventare un partito, una lista civica”. È in questa telefonata che emerge chiara anche la valutazione tutto sommato negativa che Degani e Mamprin hanno del sindaco Lunghi, considerato un bravo medico ma uno che politicamente non vale nulla
Alvise Zillo chiama il vicesindaco Mamprin per precisare che un tale Riccardo va dicendo che il vicesindaco di Monselice gli ha confidato che Italcementi chiude Monselice e compra Este e, ancora una volta, Mamprin con tono apparentemente sorpreso, garantisce di non conoscere alcun Riccardo, salvo poi contattare un “Riccardo” per chiarire eventuali malintesi.

 

In  una telefonata Mamprin e Lunghi criticano l’affermazione di un lavoratore della cementeria che aveva osato ammettere: “Miazzi avrebbe ragione, perché è vero che inquiniamo” e Mamprin, redarguendolo, commenta: “ma cos’è che buttate fuori, merda? …allora! …per andare avanti e per vivere bisogna pagare anche degli scotti!”


Il vicesindaco Mamprin telefona al sindaco Lunghi per segnalargli un intervento di Francesco Miazzi pubblicato dal “mattino di Padova“: “E’ una testa di c…”, sottolineano i due. “Con tutta la crisi che c’è va a occuparsi di queste cose”
Ecco la telefonata tra l’ingegner Francesco Corsato della cementeria Zillo e il vicesindaco Gianni Mamprin in preparazione del consiglio comunale del 2 agosto 2012, per garantire la bocciatura della mozione sul divieto di utilizzare rifiuti nel processo di produzione del cemento. Mamprin aveva chiesto alla Cementeria di Monselice una relazione che il sindaco avrebbe letto durante quel consiglio comunale. E all’ingegner Corsato, procuratore speciale della Cementizillo (che nel frattempo aveva comprato la Cementeria dei Monselice), che gli chiede cosa scrivere nella relazione, Mamprin risponde con sicurezza che la relazione da presentare ai consiglieri deve essere semplice e non troppo dettagliata, e che non doveva assolutamente toccare gli argomenti né della diossina né dei combustibili da rifiuti di cui semmai si sarebbe parlato “fra tre o quattro anni”: cioè nel 2015-2016.
 

 

Revamping, ecco le carte segrete: «Italcementi aveva già deciso la chiusura»

Il comitato “E Noi” pubblica le indagini dei carabinieri: c’erano trattative con Zillo per comprare Este e spegnere Monselice. Tutte le intercettazioni
 
 
di Francesca Segato
MONSELICE. Dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Padova sul revamping Italcementi spuntano fuori le intercettazioni telefoniche. Il comitato “E Noi?” rende infatti pubbliche le registrazioni delle telefonate ascoltate, nell’estate del 2012, dai carabinieri del Noe, nell’ambito dell’indagine sulle presunte forzature per assicurare il via libera al progetto Italcementi: il pm ha chiesto l’archiviazione non ravvisando alcun reato, richiesta contro la quale è stata presentata opposizione: deciderà il 10 giugno il giudice in udienza. In quella fase l’iter per le autorizzazioni al revamping era ormai concluso. Nelle telefonate, però, si parla molto della Cementeria di Monselice, che in quel periodo aveva presentato la richiesta per utilizzare i rifiuti nel processo produttivo. Tra gli intercettati il sindaco uscente Francesco Lunghi e il vicesindaco Gianni Mamprin.
«Ho avuto l’autorizzazione di accedere agli atti relativi alle indagini svolte dai carabinieri» spiega Silvia Mazzetto, presidente del comitato “E Noi?”. «Ho ritenuto opportuno divulgare queste informazioni perché da questi atti emerge uno scenario a mio parere sconvolgente di quella che è stata la ragnatela di affari che ha governato Monselice in questi ultimi anni. Penso sia giusto che i cittadini conoscano in che modo sono state manipolate le informazioni che riguardavano le cementerie, nel deliberato scopo di tenere aperto lo scontro sociale e dare addosso agli oppositori».
È pesante quello che afferma, perché parla di manipolazioni?

 

«Dall’ascolto delle telefonate si capisce come i nostri amministratori fossero a conoscenza di scenari che hanno tenuto nascosti alla cittadinanza. Il 27 luglio 2012 (telefonata 3686, 3694) Alvise Zillo (Cementizillo) telefona a Mamprin, preoccupato per alcune voci uscite dal Comune sul progetto segreto di Italcementi di chiudere lo stabilimento di Monselice per acquisire la cementeria Zillo di Este, paventando la possibilità che la fuga di notizie possa irritare la multinazionale che avrebbe potuto così abbandonare le trattative. Zillo si raccomanda di“smorzare la situazione”. Mamprin cerca di rassicurarlo garantendogli insistentemente di non aver parlato con alcuno. Ma, dopo solo tre minuti, telefona a Fabrizio Ghedin (addetto stampa del Comune e promotore con Mamprin del Patto per Monselice) riferendogli delle preoccupazioni di Zillo per verificare se avesse parlato di quel fatto con qualcuno, visto che del progetto ne erano a conoscenza solo “io (Mamprin) tu e il sindaco”. (3692, 3696). Alvise Zillo richiama Mamprin per precisare che un tale Riccardo va dicendo che il vicesindaco di Monselice gli ha confidato che Italcementi chiude Monselice e compra Este e, ancora una volta, Mamprin con tono apparentemente sorpreso, garantisce di non conoscere alcun Riccardo, salvo poi contattare (3757) un “Riccardo” per chiarire eventuali malintesi. Sembrerebbe dunque che già nel luglio del 2012 Italcementi fosse intenzionata a lasciare Monselice, pur avendo già incassato il primo via libera del Consiglio di Stato che consentiva la realizzazione del revamping. E di questo il sindaco Lunghi e il vicesindaco Mamprin erano perfettamente a conoscenza».


E quali altri fatti sarebbero stati taciuti?
«Risulta evidente la contraddizione tra quanto viene affermato lontano dai microfoni e quanto invece viene dichiarato pubblicamente dal sindaco e dal vicesindaco. In una telefonata Mamprin e Lunghi criticano l’affermazione di un lavoratore della cementeria che aveva osato ammettere: “Miazzi avrebbe ragione, perché è vero che inquiniamo” e Mamprin, redarguendolo, commenta: “ma cos’è che buttate fuori, merda? …allora! …per andare avanti e per vivere bisogna pagare anche degli scotti!” (3654). E anche il sindaco in una telefonata con il consigliere Baratto dichiara a commentando il comportamento “non allineato” del consigliere Basso: “Grande delusione Andrea Basso! Contro gli accertamenti fiscali, contro la finanza, contro… ma questo qui è matto, guarda. Lui per i rifiuti si astiene…Secondo me non c’è con la testa, secondo me non ha capito niente, né di politica né di società, guarda. È un tosetto, questo è come i grillini… come il sindaco di Mira che ha detto che lui fa un piano regolatore dove non fa costruire più niente. Perfetto, quelli che l’hanno votato saranno contentissimi … prima devono comprarsi le case esistenti, niente strade, niente asfalto… deve fare l’ecologia… questi non hanno capito un cazzo. Ma chi non vuole un mondo tutto pieno di fiori, ma la gente deve anche mangiare eh… (…) Ma questo è il paradiso terrestre prima della cacciata, purtroppo il peccato originale c’è stato e ci tocca subire, anche l’inquinamento»(768). Per non parlare delle numerosissime telefonate con la Cementeria di Monselice, dalle quali emerge il fattivo apporto del vicesindaco e indirettamente del sindaco in preparazione del Consiglio comunale del 2 agosto 2012, per garantire la bocciatura della mozione sul divieto di utilizzare rifiuti nel processo di produzione del cemento. Telefonate da cui emerge la sudditanza dei nostri amministratori nei confronti dei cementifici e come siano pronti anche a spianare la strada all’incenerimento di rifiuti».
Perché sostiene questo?
«Mamprin aveva chiesto alla Cementeria di Monselice una relazione che il sindaco avrebbe letto durante quel Consiglio comunale. E all’ingegner Corsato, procuratore speciale della Cementizillo (che nel frattempo aveva comprato la Cementeria dei Monselice), che gli chiedeva cosa scrivere nella relazione, Mamprin rispondeva con sicurezza che la relazione da presentare ai consiglieri doveva essere semplice e non troppo dettagliata, e che non doveva assolutamente toccare gli argomenti né della diossina né dei combustibili da rifiuti di cui semmai si sarebbe parlato “fra tre o quattro anni”: cioè nel 2015-2016” (2097).
Ma questo interessamento in difesa delle cementerie non si può spiegare semplicemente con la difesa dei posti di lavoro?
«Non lo so, visto che in una telefonata con il sindaco Lunghi, Mamprin arriva ad affermare: “Secondo me, se il revamping non va fatto è anche meglio” (272). Abbiamo amministratori che si proponevano come paladini dei lavoratori, ma che in realtà si disinteressavano della chiusura di Italcementi. Uomini di potere che, approfittando della delicata situazione, hanno deliberatamente indirizzato contro comitati e opposizione il risentimento dei lavoratori per trarne un immediato e personale vantaggio, e per contribuire a tenere segrete delle scelte aziendali che, evidentemente, avrebbero potuto essere impopolari».

 




ITALCEMENTI SOPRALLUOGHI ARPA 2009 NON E’ STATA PRESENTATA ISTANZA A.I.A. VEDI 693 OBBLIGO REVAMPING PAG 4


LA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE INQUINA? 

VIDEO: La Italcementi di Isola delle Femmine inquina? di isolapulita 

Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
DIRIGENTE GENERALE
Dott. Gaetano Gullo
 Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
Regione Sicilia
1° Servizio VIA-VAS
dr. Giorgio D’Angelo
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
Assessore Territorio Ambiente
Regione Sicilia
Dott.sa  Mariella Lo Bello
Via Ugo La Malfa 169
90146 PALERMO protocollata 25
ottobre 2013
FAX 091 7077963
IV Commissione Ambiente e
Territorio
Assemblea Regionale Siciliana   
Onle Giampiero Trizzino
Piazza Indipendenza 21
90129 PALERMO
 FAX 091 7054564
Raccomandata R.R.
Anticipata via fax
Oggetto: Decadenza,
per inosservanza prescrizioni,  decreto
693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del  Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire  quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS  di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
.
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione  dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato  livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a  livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere
prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in  esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili  all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle  migliori tecnologie ove le criticità locali
siano tali da renderle necessarie.
 
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un  programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti  emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto  delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
 
Preso atto dell’istanza presentata, dalla  Italcementi datati 3.11.2006,, contenente un progetto di modifica dell’impianto esistente ed ammodernamento tecnologico dell’impianto. (rintracciabile sul sito a pag http://lagendarossadiisoladellefemmine.files.wordpress.com/2012/08/progetto-di-ammodernamento-della-italcementi-di-isola-delle-femmine presentazione_completa.pdf 
Preso atto  che in data 31.01.08 nella seduta della Conferenza dei  Servizi la Italcementi faceva richiesta di concessione dell’A.I.A. esclusivamente per l’utilizzo del pet-coke come combustibile nel vecchio impianto, escludendo così  il progetto di modifica dell’impianto che la Italcementi aveva presentato  il 3.11.2006
Preso atto che il 29 agosto 2008 la G.U.R.S. il decreto 693 del 18 luglio 2008 con cui il “Dirigente”  del 2° Servizio VIA-VAS Ing Vincenzo Sansone rilasciava l’autorizzazione Integrata Ambientale  alla Italcementi S.p.a.
Preso atto che il decreto 693 autorizzativo:
articolo 13 recita: “ Questo Assessorato, nella qualità di Autorità competente per l’AIA, provvederà ad effettuare una visita ispettiva presso l’impianto  congiuntamente con gli enti che hanno rilasciato parere in merito ai lavori oggetto, successivamente alla comunicazione di inizio dell’attività di produzione dell’impianto, al fine di verifica  la attuazione delle prescrizioni in fase di realizzazione dei lavori. La società Italcementi S.p.a. è onerata, i quella sede, a voler consegnare ad ogni ente intervenuto copia di progetto aggiornato con le previsioni delle suddette prescrizioni….”
articolo 7 recita: “subordinato al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle competenti autorità intervenute  in sede di conferenze dei servizi ed indicate nei pareri sopra riportati, che fanno parte integrante e sostanziale del presente decreto. In particolare, dalla data
di notifica del presente provvedimento dovranno essere osservate le
prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili,
dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in
conferenza di servizi decisoria qui di seguito riportate:……….”
articolo pag 6 5° capoverso recita “ E’ fatto obbligo all’azienda
di procedere, entro 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla
conversione tecnologica (revamping) dell’impianto con il completo allineamento
alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste per il settore  cemento, al fine di ottenere un sostanziale miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento dei principali inquinanti (polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo).
Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare un sistema di abbattimento delle  polveri che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria).……….”
Visto  l’atto d’invito e diffida  a provvedere con istanza in autotutela, inviato
con Raccomandata  R.R. 14344889362-1  del 21-03-2011 al 2° Servizio VIA-VAS  Assessorato TT.AA. Atto a tutt’oggi rimasto
inevaso.
Considerato che alla data della presente sono ampiamente decorsi i termini (24 mesi) di adeguamento alle prescrizioni imposte alla Italcementi S.p.a., con il decreto n.693 del 18 luglio 2008 emesso dall’Assessorato Regionale Territorio Ambiente senza che risulti  realizzato alcun intervento volto ad uniformarsi alle previsioni della predetta Autorizzazione Integrata Ambientale.
Considerato che tale condotta comporta una grave responsabilità per Italcementi S.p.a. che continua ad utilizzare un impianto altamente inquinante e nocivo per la salute dei Cittadini, ma è foriero di responsabilità anche per
l’Amministrazione regionale per i suoi agenti che rimanendo inerti sono
solidamente responsabili con l’Italcementi S.p.a., per i danni alla salute dei
cittadini;
Considerato che non risulta che l’amministrazione abbia effettuato alcun controllo in
ordine all’adempimento delle prescrizioni imposte nei termini previsti
dall’A.I.A., nonostante che in data 18.1.2011 è stata comunicata
all’amministrazione regionale una situazione di emergenza ambientale relativa a
notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla cementerai e che di
tale emergenza è stata informata l’autorità giudiziaria;
Considerato che ogni ulteriore inerzia da parte dell’amministrazione regionale appare foriera di gravi responsabilità per la stessa e , specialmente dei suoi agenti
per i gravi pericoli che corre la comunità locale in particolare i cittadini che risiedono a ridosso del cementificio;
Considerato che la tutela della salute e dell’ambiente costituiscono interessi
pubblici sensibili,con valore primario e prevalente che obbliga l’amministrazione ad una maggiore sensibilità in ordine alle attività di controllo nel caso di pericolo;
Tutto quanto sopra premesso e considerato
 Questo Comitato Cittadino Isola Pulita sollecita gli  Enti in indirizzo, per le competenze che la legge affida loro, a voler provvedere con urgenza a sospendere e/o
revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al decreto n 693 del 18 luglio 2008, per il mancato adeguamento alle prescrizioni imposte nel termine previsto dalla stessa  e/o per gli altri motivi che l’autorità che legge la presente vorrà verificare a seguito di adeguato ed idoneo controllo sulla documentazione e sull’impianto oggetto
dell’A.I.A.
Comitato Cittadino Isola Pulita
Giuseppe Ciampolillo
Via Sciascia 13
90040 Isola delle Femmine
Per maggiori informazioni si
trovano sui siti del Comitato Cittadino Isola Pulita:

ITALCEMENTI
ISOLA DELLE FEMMINE Interrogazione a 

 

risposta scritta 4-03034 MANNINO Claudia
21 dicembre 2013, 

 

seduta n. 143

 

 

Camera,
interrogazione a risposta scritta 
  di Claudia MANNINO
(M5S)

il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 attribuisce al Ministero della Salute le funzioni spettanti allo Stato, in materia di tutela della salute umana, di tutela della salute nei luoghi…

presentato il: 21/12/2013

 
Atto Camera  
   
 Interrogazione a risposta scritta 4-03034 presentato da MANNINO Claudia testo di Sabato 21 dicembre 2013, seduta n. 143  

 MANNINO.
— Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:   
il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 attribuisce al Ministero della Salute le funzioni spettanti allo Stato, in materia di tutela della salute umana, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di igiene e di sicurezza degli alimenti;   
 lo stesso decreto legislativo stabilisce che il Ministero della Salute svolge le funzioni di competenza statale concernenti la tutela della salute umana anche sotto il profilo ambientale, nonché il monitoraggio della qualità delle attività sanitarie regionali;   
 a seguito di sopralluoghi effettuati dalle competenti autorità il 6 dicembre 2005 risultava che la «cementeria di Isola delle Femmine», sita nel comune di Isola delle Femmine, utilizzasse come combustibile, per i propri impianti di produzione, il petcoke senza avere ottenuto alcuna autorizzazione;   
 a seguito di un atto di diffida della regione siciliana, il gestore dell’impianto ha presentato, in data 3 novembre 2006, un’istanza per ottenere l’Autorizzazione Integrata Ambientale necessaria a realizzare un progetto di conversione tecnologica degli impianti produttivi (revamping);   
 nel corso del procedimento autorizzatorio, il soggetto gestore ha chiesto il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, esclusivamente per l’impianto esistente includendo il coke di petrolio tra i combustibili utilizzati, impegnandosi a ripresentare una richiesta di autorizzazione per la realizzazione del progetto di conversione tecnologica dell’impianto, dopo aver acquisito il necessario giudizio di compatibilità ambientale per la realizzazione delle opere previste nello stesso progetto;   
 con decreto del responsabile del servizio n. 693 del 18 luglio 2008, è stata rilasciata alla società italcementi SpA l’autorizzazione integrata ambientale per l’impianto esistente «cementerà di Isola delle Femmine», sito nel comune di Isola delle Femmine, che consente l’impiego del coke di petrolio tra i combustibili autorizzati;   
 l’articolo 6 del decreto n. 693 del 2008 stabilisce che «il provvedimento definitivo sarà subordinato alle risultanze della visita di collaudo», in seno alla quale gli enti preposti al controllo potranno, se ritenuto necessario, modificare le condizioni e le prescrizioni autorizzative, stabilite dall’articolo 7 dello stesso decreto n. 693 del 2008;   
 l’articolo 7 del decreto n. 683 del 2008 elenca, dettagliatamente, le condizioni e le prescrizioni che devono essere rispettate relativamente al recupero dei rifiuti come materie prime, ai limiti di emissione, alla conversione tecnologica dell’impianto, all’uso dei combustibili e ai consumi energetici, al trattamento dei rifiuti prodotti e infine alle attività di monitoraggio, stabilendo che l’efficacia dell’Autorizzazione Integrata Ambientale «viene subordinata al rispetto delle condizioni e di tutte le prescrizioni impartite dalle competenti autorità intervenute in sede di conferenza di servizi», e che a far data dalla notifica del provvedimento «dovranno essere osservate le prescrizioni relative all’applicazione delle migliori tecniche disponibili, dettate dai rappresentanti degli Enti preposti a rilasciare parere in conferenza di servizi decisoria» riportate dettagliatamente nello stesso decreto;   
 tra le prescrizioni relative all’impianto, fissate dal Decreto 683/2009, all’articolo 7, è stato inserito l’obbligo, per il gestore, di procedere – entro 24 mesi dal rilascio dell’autorizzazione – alla conversione tecnologica (il cosiddetto revamping) dell’impianto con il completo allineamento delle migliori tecniche disponibili (M.T.D.) per la produzione del cemento, al fine di ottenere un sostanziale abbattimento dei principali inquinanti: polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo;   
 a distanza di più di 5 anni dal rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, la conversione tecnologica dell’impianto, prescritta dall’articolo 7 del decreto n. 683 del 2009, non è stata realizzata;   
 non risulta che l’amministrazione competente al rilascio dell’AIA abbia effettuato alcun controllo in ordine all’effettivo adempimento, da parte del soggetto gestore, alle prescrizioni dettagliatamente elencate nel decreto n. 683 del 2009, nonostante – in data 18 gennaio 2011 – sia stata comunicata all’amministrazione regionale e all’autorità giudiziaria una situazione di emergenza ambientale relativa a notevoli e pericolose esalazioni di fumo provenienti dalla cementeria;   
 nel comune di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, continua, dunque, ad operare un impianto per la produzione del cemento, che non utilizza le tecnologie disponibili per conseguire un effettivo abbattimento delle emissioni inquinanti: polveri, ossidi di azoto e ossidi di zolfo;   
 la mancata ottemperanza alle prescrizioni fissate nel provvedimento di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale – e in particolare a quella concernente l’obbligo di adeguamento tecnologico dell’impianto esistente – non costituisca una grave minaccia per la salute pubblica stante la stessa collocazione dell’impianto rispetto ai centri abitati circostanti –:
 quali elementi disponga in merito alla situazione e ai fatti esposti;    
 se intenda assumere iniziative al fine di tutelare la salute delle comunità che abitano nel territorio interessato dalle emissioni inquinanti connesse al funzionamento della cementeria di Isola delle Femmine. (4-03034) 

 

PIETRO TOLOMEO DIRIGENTE GENERALE DECRETO 155 29 GENN 2009 CONTRATTO ING NATALE ZUCCARELLO NOMINA DIRIGENTE RESPONSABILE 2 VIA VAS A.IA ITALCEMENTI DECRETO 693 18 LUGLIO 2008

TOLOMEO PIETRO NOMINA SANSONE DIRIGENTE 2 SERVIZIO VIA VAS A PARTIRE DAL 17 DICEMBRE 2008 DOPO  CINQUE MESI DALLA FIRMA COME RESPONSABILE DEL 2° SERVIZIO VIA VAS   DECRETO CONCESSORIO  A.I.A. ALLA ITALCEMENTI DEL LUGLIO 2008 

 
 

 

A.I.A. ITALCEMENTI 693 2008, ANZA’, GULLO,EMISSIONI, INTERLANDI, RAFFINERIE, SANSONE, TOLOMEO, ZUCCARELLO,MONSELICE,REVAMPING,GAETA,CANNOVA,LO BELLO,CROCETTA,

RAFFINERIE, I PETROLIERI VOGLIONO LA DEROGA SULLE EMISSIONI

“L’uso del petcoke fa paura: a meno di un chilometro dalle case. La Regione deve revocare l’Aia. Le carte subito in Procura”.
Revamping Italcementi, indagini da due anni su Lunghi e Matteazzi «E buona parte dei fondi proviene da Italcementi»

Distilleria Bertolino: autorizzazione scaduta da due anni, chiesta la chiusura IV COMMISSIONE ‘AMBIENTE E TERRITORIO’ SED. N. 120 DEL 07 MAGGIO 2014
A.I.A. ITALCEMENTI 693   2008, ARPA.ATA, Bertolino, GELA, ISOLA DELLE FEMMINE, PARTINICO, PETCOKE, PRESCRIZIONI, TRIZZINO, REVAMPING

Distilleria Bertolino: autorizzazione scaduta da due anni, chiesta la chiusura IV COMMISSIONE ‘AMBIENTE E TERRITORIO’ SED. N. 120 DEL 07 MAGGIO 2014 e la Italcementi di Isola delle Femmine ?

LA REQUISITORIA DEL P.M. DEL BENE PER L’ASSASSINIO DI VINCENZO ENEA A ISOLA DELLE FEMMINE da parte di FRANCESCO BRUNO



Il giudice di Palermo dr. Piergiorgio Morosini all’udienza di Consiglio del 22 maggio 2013 ha pronunciato e pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente sentenza nei confronti di BRUNO FRANCESCO visti gli art 533 535 c.p.p.
Dichiara BRUNO colpevole del reato di OMICIDIO AGGRAVATO a lui ascritto e con la riduzione della penza prevista per la scelta del rito lo condanna alla pena di ANNI TRENTA di reclusione oltre al pagamento delle spese…..continua su
LA REQUISITORIA DEL P.M. DEL BENE PER L’ASSASSINIO DI VINCENZO ENEA A ISOLA DELLE FEMMINE da parte di FRANCESCO BRUNO

ADDIO PIZZO 5, B.B.P., BADALAMENTI, Bruno Francesco, CATALDO, COPACABANA, COSTA CORSARA, D’AGOSTINO, DI MAGGIO, ENEA, EREDI CARDINALE, GALLINA, IMPASTATO, LUCIDO, MICALIZZI, NAIMO, ONORATO, POMIERO, RICCOBONO

 

ISOLA DELLE FEMMINE. Omicidio Enea, condanna a 30 anni per Francesco Bruno

Il Gup Piergiorgio Morosini ha accolto la richiesta del pm Del Bene

Per l’omicidio del costruttore di Isola delle Femmine, Vincenzo Enea, avvenuto nel giugno del 1982 c’è un colpevole. Il gup Piergiorgio Morosini, accogliendo la richiesta del pm, Francesco Del Bene, ha condannato a trent’anni il boss ergastolano Francesco Bruno. La sentenza è stata pronunciata oggi pomeriggio, a conclusione del rito abbreviato che si è celebrato in corte d’Assise. Nella vicenda Enea, riaperta grazie alle testimonianze dei figli della vittima e alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, i familiari del costruttore ucciso sono parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Marchì. Nel corso della requisitoria Del Bene ha collegato l’omicidio Enea con un altro fatto di sangue, l’omicidio di Benedetto D’Agostino, caduto sotto i colpi dei killer pochi giorni prima di Enea. Diversamente da quel che accadde per D’Agostino, in cui non ci sono testimoni che possano confermare le accuse dei pentiti, per il secondo delitto c’è la testimonianza del figlio, Pietro Enea, oggi residente negli Stati Uniti, rimasto per anni in silenzio per paura, e che ha deposto un paio di anni fa. Lui ha fornito però elementi soltanto contro Bruno, la cui auto, più o meno all’ora del delitto, era posteggiata nei pressi del cantiere in cui stava lavorando Vincenzo Enea, in via Palermo, a Isola. I familiari di Enea non hanno mai smesso di cercare giustizia. Per questo, quando hanno parlato i pentiti, hanno aggiunto il loro contributo alle attività dei carabinieri, coordinati dal pm Del Bene. Pagando però un prezzo: «Da quando è cominciata questa storia molte persone, qui a Isola, non mi salutano più. È una cosa che proprio non mi va giù, ma io vado avanti, assieme ai miei fratelli», aveva detto uno dei figli della vittima, Riccardo Enea, il mese scorso. Il giudice ha concesso anche una provvisionale di 100 mila euro, ma i familiari in sede civile hanno chiesto 6 milioni di euro e il riconoscimento del padre quale vittima di mafia.

Isola delle Femmine, omicidio Enea. Il Pm chiede 30 anni per Francesco Bruno

I familiari chiedono per il padre il riconoscimento di vittima della mafia

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Francesco Bruno, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’omicidio dell’imprenditore di Isola delle Femmine, Francesco Enea, avvenuto l’8 giugno del 1982. Nella requisitoria di oggi, davanti al giudice della corte d’Assise di Palermo, Piergiorgio Morosini, la pubblica accusa ha ricostruito il contesto storico in cui è avvenuto l’agguato, preceduto dall’assassinio di Emanuele D’Agostino, della famiglia di Cinisi. I legali dell’imputato nella precedente udienza avevano chiesto il rito abbreviato per Bruno, che sta scontando un ergastolo. I fatti risalgono a più di 30 anni fa, Enea venne freddato davanti all’ingresso del Village Bungalow di Via Palermo a Isola delle Femmine. Trenta anni dopo la Procura di Palermo ha incrociato le dichiarazioni dei figli con i verbali di alcuni collaboratori di giustizia, individuando uno dei possibili esecutore del delitto. E’ emerso che Vincenzo Enea sarebbe stato ucciso per la sua opposizione ai progetti di espansione di Francesco Bruno che voleva imporgli di stare insieme in una società di fatto o comunque acquisire al suo cantiere confinante le villette che stava costruendo in Corso Italia, ai confini della Costa Corsara di Isola delle Femmine. Un delitto rimasto avvolto nel mistero fino a quando alcuni mesi fa l’ex procuratore aggiunto Antonino Ingoia e il sostituto Francesco Del Bene sono andati negli Stati Uniti dove vivono due dei figli Pietro e Maria Teresa Enea si sono stabiliti dopo la morte del padre per paura di essere eliminati. Francesco Bruno è da tempo all’ergastolo nel carcere di massima sicurezza di Padova, per l’omicidio di Stefano Gallina boss di Carini ucciso il 1 ottobre 1981. I legali di parte civile della famiglia Enea hanno chiesto il risarcimento di un milione di euro a testa mentre per Pietro Enea è stato chiesto un risarcimento di 5 milioni di euro oltre al riconoscimento per il padre di vittima della mafia.

Palermo 23 Aprile 2013 Corte d’Assise.
Hanno chiesto il rito abbreviato i difensori del boss Francesco Bruno nel processo dell’omicidio dell’imprenditore edile di Isola delle Femmine Vincenzo Enea nel processo che si sta svolgendo in Corte d’Assise di Palermo.
Il Giudice Pier Giorgio Morosini ha fissato la prossima udienza al 21 maggio.
I fatti risalgono all’8 giugno del 1982 , Enea venne freddato davanti all’ingresso del Village Bungalow di Via Palermo a Isola.
Trenta anni dopo la Procura di Palermo ha incrociato le dichiarazioni dei figli con i verbali di alcuni collaboratori di giustizia, individuando uno dei possibili esecutore del delitto.
E’ emerso che Vincenzo Enea sarebbe stato ucciso per la sua opposizione ai progetti di espansione di Francesco Bruno che voleva imporgli di stare insieme in una società di fatto o comunque acquisire al suo cantiere confinante le villette che stava costruendo in Corso Italia, ai confini della Costa Corsara di Isola delle Femmine.
Un delitto rimasto avvolto nel mistero fino a quando alcuni mesi fa l’ex procuratore aggiunto Antonino Ingroia e il sostituto Francesco Del bene sono andati negli Stati Uniti dove vivono due dei figli Pietro e Maria Teresa Enea si sono stabiliti dopo la morte del padre per paura di essere eliminati.
Bruno Francesco già all’ergastolo, nel carcere di massima sicurezza di Padova, da tempo per l’omicidio di Stefano Gallina boss di Carini ucciso il 1 ottobre 1981. Bruno per uccidere Vincenzo Enea non avrebbe agito da solo ma finora non erano stati individuati né i killer né i mandanti







Il CANTIERE DELLA “DISCORDIA” A RIDOSSO DELLA COSTA CORSARA COMPRESO
NEL QUADRILATERO DI CORSO ITALIA VIA DELLE PALME CON LA via DEI PINI
CORSO ITALIA COSTA CORSARA COSTRUITA DALLA B.B.P. s.n.c. CHE “PRESUMIBILMENTE” INVADE L’AREA DEI CARDINALE EREDI INSERITA NEL PROGETTO DI ENEA VINCENZO
ENEA VINCENZO IMPRENDITORE EDILE CHE ACQUISTA TERRENI IN PERMUTA E COSTRUISCE
A ISOLA DELLE FEMMINE OPERANO I PIÙ IMPORTANTI IMPRENDITORI MAFIOSI
DOPO L’OMICIDIO DI ENEA CESSA OGNI TIPO DI “PRESSIONE E/O VESSAZIONE” NEI CONFRONTI DEGLI EREDI CARDINALE
20.05.2011 UN TESTE SENTITO IN PROCURA: “non sono a conoscenza che la B.B.P. abbia invaso l’area degli EREDI CARDINALE”

Enea
Vincenzo si rompe il muro del silenzio sull’omicidio

Ergastolano
Siciliano l’ergastolano Bruno Francesco

Finalmente, dopo circa trenta anni e grazie al coraggio dei propri figli si rompe il silenzio sull’omicidio di Vincenzo Enea avvenuto nell’anno 1982. Si riaprono le indagini su un omicidio che ha visto coinvolti gli stessi personaggi protagonisti del processo “tempesta”.

La speranza da parte dei figli che l’apertura delle indagini possa portare all’individuazione degli esecutori e dei mandanti del delito di chiara matrice mafiosa.

CAPACI
ISOLA BRUNO FRANCESCO VASSALLO SALVATORE
BILLECI
SALVATORE BADALAMENTI COPACABANA RICCOBONO
GIOVANNI…….
OPERAZI0NE SAN LORENZO
IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE

La
strage degli innocenti

LEGGIO
SPACCO’ IN DUE COSA NOSTRA IL PENTITO NAIMO AL PROCESSO

26 Gennaio 1982 Isola delle Femmine (PA), ucciso Nicolò Piombino

L’ALTRA FACCIA DELLA
MEDAGLIA UN INTERVENTO SULLA BRUTALE AGGRESSIONE AL PROFESSORE

Intercettato
al telefono con l ’ing. Galluzzo della S.I.S. il Sindaco di Isola delle Femmine Professore
Gaspare Portobello chiedeva posti di lavoro per i suoi concittadini di Isola
delle Femmine

https://pinociampolillo.wordpress.com/2012/04/22/intercettato-al-telefono-con-ling-galluzzo-della-s-i-s-il-sindaco-di-isola-delle-femmine-professore-gaspare-portobello-chiedeva-posti-di-lavoro-per-i-suoi-concittadini-di-isola-delle-femmine/

MICALIZZI MICHELE:
genero di Riccobono.
MUTOLO GASPARE:
elemento di spicco della famiglia di Rosario Riccobono.
RICCOBONO ROSARIO:
rappresentante di Partanna Mondello nel 1975 e dal 1978. Suo fratello Giuseppe,
a sua volta rappresentante di Partanna-Mondello, venne ucciso il 27.7.1961. Condannato
all’ergastolo. Scomparso, forse vittima di lupara bianca nel 1982. era socio
della cooperativa edilizia Liberta’. Reggeva i contatti con alcuni membri della
famiglia Santapaola a Catania.
BADALAMENTI GAETANO
(zu’ Tanu)(**): capo famiglia di Cinisi dal 1962 quando succede, pacificamente,
a Cesare Manzella rappresentante in seno alla commissione. Rappresentante della
famiglia di Cinisi nel 1975, viene espulso da Cosa Nostra nel 1978 per motivi
oscuri. E’ attivo nel traffico degli stupefacenti anche dopo questa data, il
22.5.84, infatti, viene colpito da mandato di cattura. Viene arrestato a Madrid
l’8.4.1984.
BADALAMENTI SILVIO:
nipote di Gaetano, assassinato il 2.6.1983.
BADALAMENTI VITO(**): di Gaetano.
Arrestato con il padre a Madrid l’8.4.84. Imputato per traffico di
stupefacenti, mandato di cattura 22.5.84.
ALFANO PIETRO(**):
Cugino di Gaetano Badalamenti. Arrestato con Gaetano Badalamenti a Madrid
l’8.4.84. Imputato per traffico di stupefacenti, mandato di cattura 22.5.84.
D’AGOSTINO EMANUELE:
elemento di spicco della famiglia di S.Maria del Gesu’. Fedelissimo di Bontate,
scompare dopo la morte di quest’ultimo. Coinvolto nel traffico di stupefacenti.
D’AGOSTINO ROSARIO:
catturato mentre si nascondeva con Giuseppe Grado nella villa di questi a
Besano. Era il guardaspalle di quest’ultimo. Traffico di stupefacenti.
D’AGOSTINO ROSARIO:
di Ignazio e di Bonanno Caterina, Palermo ?/6/1946. Detenuto (~).
GALLINA STEFANO: membro
della famiglia di Cinisi, ucciso il 1.10.1981.

Il Giudizio abbreviato. La disciplina
ed i vantaggi.

Il
Giudizio abbreviato
E’ un rito
alternativo di celebrazione del processo rispetto al rito ordinario (ovvero al
dibattimento ove la prova è assunta avanti al Giudice in contraddittorio tra le
parti ed il Giudice nulla – o quasi nulla – conosce degli atti di indagine
contenuti nel fascicolo del Pubblico Ministero).
E’ un giudizio che si
celebra allo stato degli atti ovvero sulla base di quelli che sono i risultati
delle indagini preliminari della polizia e che sono confluiti nel fascicolo del
Pubblico Ministero.
Non verranno – di
norma – sentiti testimoni né dell’accusa né della difesa.
Se la difesa intende
argomentare con documenti o per iscritto dovrà farlo con un apposito deposito
nel fascicolo del PM PRIMA della richiesta di abbreviato.
Il Giudizio
abbreviato si celebra avanti al GIP (ovvero un giudice unico qualunque sia il reato
per il quale si procede) in camera di consiglio ovvero senza la presenza del
pubblico (PM, difesa e Giudice non indossano la toga; solitamente si celebra
nella stanza del Giudice).
La richiesta di
Giudizio abbreviato è un diritto dell’imputato ed è prevista per qualsiasi tipo
di reato.
Il processo in
abbreviato si celebra in Camera di Consiglio avanti al GIP una volta che
l’imputato ne ha fatto richiesta o l’ha avanzata il difensore munito di procura
speciale.
L’abbreviato – dopo
il controllo delle formalità relative alla citazione dell’imputato e del suo
difensore – si apre con la requisitoria del PM alla quale segue l’arringa del
difensore.
Può partecipare anche
la persona offesa che può costituirsi parte civile con il suo avvocato (V. per
la costituzione di parte civile in questa stessa categoria del sito).
Il Giudice – letti i
documenti del fascicolo del PM ed eventualmente quelli depositati dalla difesa
PRIMA della richiesta di abbreviato nonché ascoltati sia il PM che la difesa –
deciderà se condannare o assolvere l’imputato.
L’assoluzione è
sempre ovviamente astrattamente possibile.
In caso di condanna il rito prevede una premialità per
l’imputato: ovvero la riduzione di un terzo della pena eventualmente inflitta.
La riduzione è
“secca” ovvero non può essere né maggiore né minore di un terzo della pena che
irrogherebbe il giudice senza riduzione ed è stata pensata dal Legislatore per
indurre gli imputati ad evitare processi lunghi e costosi.
Il Giudizio
abbreviato deve essere richiesto o durante l’Udienza preliminare, oppure – se
questa manca data la natura del reato – nella fase preliminare della prima
udienza dibattimentale e, comunque, in sostanza, prima che inizi la
celebrazione del processo con il rito ordinario.
****
Il Giudizio abbreviato condizionato.
Come detto, il
Giudizio abbreviato si svolge allo stato degli atti ovvero tutti quegli atti e
documenti contenuti nel fascicolo del PM al momento della richiesta di
abbreviato (che, lo ricordiamo, può essere chiesto solo e solamente
dall’imputato ed il PM non vi si può in alcun modo opporre ed il Giudice per accogliere
la richiesta deve solo considerare la correttezza formale della domanda).
Ma non è sempre così.
La procedura penale
prevede il Giudizio abbreviato condizionato ovvero un giudizio allo stato degli
atti ma con la possibilità di assumere ex novo la prova (o le prove) indicate
dall’imputato che, difatti, “condiziona” la sua richiesta di abbreviato
all’acquisizione delle prove che lui stesso indicherà.
Il PM come non può
chiedere che si proceda con il Giudizio abbreviato, così non può avanzare
nessuna richiesta di condizione (semmai si può opporre a quelle richieste dalla
difesa).
La richiesta delle
nuove assunzioni probatorie avanzata dalla difesa deve necessariamente essere
compatibile con la natura del Giudizio abbreviato: si dovrà trattare di prove
necessarie e che non stravolgano quella celerità e speditezza e quello “stato
degli atti” tipici del Giudizio abbreviato.
Il PM potrà addurre
prove contrarie.
In ogni caso, qualora
il compendio accusatorio (ovvero, in generale, tutti gli contenuti nel
fascicolo del PM) non sia sufficiente per il GIP per addivenire ad una decisone
(sia di condanna che di colpevolezza), il Giudice – di ufficio – potrà
provvedere ad assumere nuove prove (sia in caso di Giudizio abbreviato
“normale” che condizionato).
La Sentenza del
Giudizio abbreviato può essere impugnata in Appello come una Sentenza emessa a
seguito di celebrazione con il rito ordinario.
****
Il Giudizio
abbreviato può essere opportuno in diverse occasioni:
§
Nel caso di colpevolezza certa e provata già nella fase delle
indagini preliminari. Lo sconto di un terzo è sicuramente il migliore risultato
che si può ottenere in una sempre auspicabile e pragmatica ottica difensiva;
§
Nel caso in cui gli indizi raccolti durante le fase delle
indagini non siano tali da potersi dire superato il ragionevole dubbio circa la
colpevolezza dell’incolpato (un approfondimento dibattimentale in
contraddittorio tra le parti potrebbe colmare le lacune cristallizzate nelle
indagini);
§
Il coacervo accusatorio – che l’imputato conoscerà fin dal
momento dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis
c.p.p. (V. nella categoria “cose da sapere” del sito) ovvero ben prima del
momento per la richiesta di Giudizio abbreviato – cristallizzato negli atti
delle indagini preliminari potrebbe indicare all’imputato ed al suo difensore
importati temi di prova da indagare in sede di indagini investigative difensive
(testimoni, documenti ed ogni altra circostanza di fatto e di diritto di segno
opposto rispetto a quella posta dagli investigatori alla base della pretesa
punitiva). Il quadro probatorio del PM, dunque, a seguito delle indagini o
dalle considerazioni svolte dalla difesa, potrà essere completato (e, direi, contraddetto
e minato) con tutti gli elementi raccolti dalla difesa e depositati nel
fascicolo del PM cosicché (al momento della celebrazione dell’abbreviato) il
Giudice troverà già nel fascicolo che studierà per la decisione tutti i “buchi”
della tesi accusatoria e l’illustrazione delle piste e deduzioni alternative a
sostegno dell’innocenza dell’imputato.

Pagine
correlate:

http://www.studiolegaledelalla.it/cose_da_sapere/il-giudizio-abbreviato-la-disciplina-ed-i-vantaggi/

B.B.P.,BADALAMENTI,BRUNO FRANCESCO,CATALDO, COPACABANA,D’ AGOSTINO,ENEA VINCENZO,IMPASTATO,EREDI CARDINALE,LO PICCOLO,LUCIDO, MICALIZZI;MUTOLO, ONORATO FRANCESCO,ROSARIO NAIMO,ROSARIO RICCOBONO,GALLINA

B.B.P., BADALAMENTI, Bruno Francesco, CATALDO, COPACABANA, D’ Agostino, Enea Vincenzo, EREDI CARDINALE, Gallina, IMPASTATO, LO PICCOLO, LUCIDO, Micalizzi;Mutolo, ONORATO FRANCESCO, ROSARIO NAIMO, Rosario Riccobono,

LA REQUISITORIA DEL P.M. DEL BENE PER L’ASSASSINIO DI VINCENZO ENEA A ISOLA DELLE FEMMINE da parte di FRANCESCO BRUNO



Il giudice di Palermo dr. Piergiorgio Morosini all’udienza di Consiglio del 22 maggio 2013 ha pronunciato e pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente sentenza nei confronti di BRUNO FRANCESCO visti gli art 533 535 c.p.p.
Dichiara BRUNO colpevole del reato di OMICIDIO AGGRAVATO a lui ascritto e con la riduzione della penza prevista per la scelta del rito lo condanna alla pena di ANNI TRENTA di reclusione oltre al pagamento delle spese…..continua su
LA REQUISITORIA DEL P.M. DEL BENE PER L’ASSASSINIO DI VINCENZO ENEA A ISOLA DELLE FEMMINE da parte di FRANCESCO BRUNO

ADDIO PIZZO 5, B.B.P., BADALAMENTI, Bruno Francesco, CATALDO, COPACABANA, COSTA CORSARA, D’AGOSTINO, DI MAGGIO, ENEA, EREDI CARDINALE, GALLINA, IMPASTATO, LUCIDO, MICALIZZI, NAIMO, ONORATO, POMIERO, RICCOBONO

 

ISOLA DELLE FEMMINE. Omicidio Enea, condanna a 30 anni per Francesco Bruno

Il Gup Piergiorgio Morosini ha accolto la richiesta del pm Del Bene

Per l’omicidio del costruttore di Isola delle Femmine, Vincenzo Enea, avvenuto nel giugno del 1982 c’è un colpevole. Il gup Piergiorgio Morosini, accogliendo la richiesta del pm, Francesco Del Bene, ha condannato a trent’anni il boss ergastolano Francesco Bruno. La sentenza è stata pronunciata oggi pomeriggio, a conclusione del rito abbreviato che si è celebrato in corte d’Assise. Nella vicenda Enea, riaperta grazie alle testimonianze dei figli della vittima e alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, i familiari del costruttore ucciso sono parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Marchì. Nel corso della requisitoria Del Bene ha collegato l’omicidio Enea con un altro fatto di sangue, l’omicidio di Benedetto D’Agostino, caduto sotto i colpi dei killer pochi giorni prima di Enea. Diversamente da quel che accadde per D’Agostino, in cui non ci sono testimoni che possano confermare le accuse dei pentiti, per il secondo delitto c’è la testimonianza del figlio, Pietro Enea, oggi residente negli Stati Uniti, rimasto per anni in silenzio per paura, e che ha deposto un paio di anni fa. Lui ha fornito però elementi soltanto contro Bruno, la cui auto, più o meno all’ora del delitto, era posteggiata nei pressi del cantiere in cui stava lavorando Vincenzo Enea, in via Palermo, a Isola. I familiari di Enea non hanno mai smesso di cercare giustizia. Per questo, quando hanno parlato i pentiti, hanno aggiunto il loro contributo alle attività dei carabinieri, coordinati dal pm Del Bene. Pagando però un prezzo: «Da quando è cominciata questa storia molte persone, qui a Isola, non mi salutano più. È una cosa che proprio non mi va giù, ma io vado avanti, assieme ai miei fratelli», aveva detto uno dei figli della vittima, Riccardo Enea, il mese scorso. Il giudice ha concesso anche una provvisionale di 100 mila euro, ma i familiari in sede civile hanno chiesto 6 milioni di euro e il riconoscimento del padre quale vittima di mafia.

Isola delle Femmine, omicidio Enea. Il Pm chiede 30 anni per Francesco Bruno

I familiari chiedono per il padre il riconoscimento di vittima della mafia

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Francesco Bruno, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’omicidio dell’imprenditore di Isola delle Femmine, Francesco Enea, avvenuto l’8 giugno del 1982. Nella requisitoria di oggi, davanti al giudice della corte d’Assise di Palermo, Piergiorgio Morosini, la pubblica accusa ha ricostruito il contesto storico in cui è avvenuto l’agguato, preceduto dall’assassinio di Emanuele D’Agostino, della famiglia di Cinisi. I legali dell’imputato nella precedente udienza avevano chiesto il rito abbreviato per Bruno, che sta scontando un ergastolo. I fatti risalgono a più di 30 anni fa, Enea venne freddato davanti all’ingresso del Village Bungalow di Via Palermo a Isola delle Femmine. Trenta anni dopo la Procura di Palermo ha incrociato le dichiarazioni dei figli con i verbali di alcuni collaboratori di giustizia, individuando uno dei possibili esecutore del delitto. E’ emerso che Vincenzo Enea sarebbe stato ucciso per la sua opposizione ai progetti di espansione di Francesco Bruno che voleva imporgli di stare insieme in una società di fatto o comunque acquisire al suo cantiere confinante le villette che stava costruendo in Corso Italia, ai confini della Costa Corsara di Isola delle Femmine. Un delitto rimasto avvolto nel mistero fino a quando alcuni mesi fa l’ex procuratore aggiunto Antonino Ingoia e il sostituto Francesco Del Bene sono andati negli Stati Uniti dove vivono due dei figli Pietro e Maria Teresa Enea si sono stabiliti dopo la morte del padre per paura di essere eliminati. Francesco Bruno è da tempo all’ergastolo nel carcere di massima sicurezza di Padova, per l’omicidio di Stefano Gallina boss di Carini ucciso il 1 ottobre 1981. I legali di parte civile della famiglia Enea hanno chiesto il risarcimento di un milione di euro a testa mentre per Pietro Enea è stato chiesto un risarcimento di 5 milioni di euro oltre al riconoscimento per il padre di vittima della mafia.

Palermo 23 Aprile 2013 Corte d’Assise.
Hanno chiesto il rito abbreviato i difensori del boss Francesco Bruno nel processo dell’omicidio dell’imprenditore edile di Isola delle Femmine Vincenzo Enea nel processo che si sta svolgendo in Corte d’Assise di Palermo.
Il Giudice Pier Giorgio Morosini ha fissato la prossima udienza al 21 maggio.
I fatti risalgono all’8 giugno del 1982 , Enea venne freddato davanti all’ingresso del Village Bungalow di Via Palermo a Isola.
Trenta anni dopo la Procura di Palermo ha incrociato le dichiarazioni dei figli con i verbali di alcuni collaboratori di giustizia, individuando uno dei possibili esecutore del delitto.
E’ emerso che Vincenzo Enea sarebbe stato ucciso per la sua opposizione ai progetti di espansione di Francesco Bruno che voleva imporgli di stare insieme in una società di fatto o comunque acquisire al suo cantiere confinante le villette che stava costruendo in Corso Italia, ai confini della Costa Corsara di Isola delle Femmine.
Un delitto rimasto avvolto nel mistero fino a quando alcuni mesi fa l’ex procuratore aggiunto Antonino Ingroia e il sostituto Francesco Del bene sono andati negli Stati Uniti dove vivono due dei figli Pietro e Maria Teresa Enea si sono stabiliti dopo la morte del padre per paura di essere eliminati.
Bruno Francesco già all’ergastolo, nel carcere di massima sicurezza di Padova, da tempo per l’omicidio di Stefano Gallina boss di Carini ucciso il 1 ottobre 1981. Bruno per uccidere Vincenzo Enea non avrebbe agito da solo ma finora non erano stati individuati né i killer né i mandanti







Il CANTIERE DELLA “DISCORDIA” A RIDOSSO DELLA COSTA CORSARA COMPRESO
NEL QUADRILATERO DI CORSO ITALIA VIA DELLE PALME CON LA via DEI PINI
CORSO ITALIA COSTA CORSARA COSTRUITA DALLA B.B.P. s.n.c. CHE “PRESUMIBILMENTE” INVADE L’AREA DEI CARDINALE EREDI INSERITA NEL PROGETTO DI ENEA VINCENZO
ENEA VINCENZO IMPRENDITORE EDILE CHE ACQUISTA TERRENI IN PERMUTA E COSTRUISCE
A ISOLA DELLE FEMMINE OPERANO I PIÙ IMPORTANTI IMPRENDITORI MAFIOSI
DOPO L’OMICIDIO DI ENEA CESSA OGNI TIPO DI “PRESSIONE E/O VESSAZIONE” NEI CONFRONTI DEGLI EREDI CARDINALE
20.05.2011 UN TESTE SENTITO IN PROCURA: “non sono a conoscenza che la B.B.P. abbia invaso l’area degli EREDI CARDINALE”

Enea
Vincenzo si rompe il muro del silenzio sull’omicidio

Ergastolano
Siciliano l’ergastolano Bruno Francesco

Finalmente, dopo circa trenta anni e grazie al coraggio dei propri figli si rompe il silenzio sull’omicidio di Vincenzo Enea avvenuto nell’anno 1982. Si riaprono le indagini su un omicidio che ha visto coinvolti gli stessi personaggi protagonisti del processo “tempesta”.

La speranza da parte dei figli che l’apertura delle indagini possa portare all’individuazione degli esecutori e dei mandanti del delito di chiara matrice mafiosa.

CAPACI
ISOLA BRUNO FRANCESCO VASSALLO SALVATORE
BILLECI
SALVATORE BADALAMENTI COPACABANA RICCOBONO
GIOVANNI…….
OPERAZI0NE SAN LORENZO
IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE

La
strage degli innocenti

LEGGIO
SPACCO’ IN DUE COSA NOSTRA IL PENTITO NAIMO AL PROCESSO

26 Gennaio 1982 Isola delle Femmine (PA), ucciso Nicolò Piombino

L’ALTRA FACCIA DELLA
MEDAGLIA UN INTERVENTO SULLA BRUTALE AGGRESSIONE AL PROFESSORE

Intercettato
al telefono con l ’ing. Galluzzo della S.I.S. il Sindaco di Isola delle Femmine Professore
Gaspare Portobello chiedeva posti di lavoro per i suoi concittadini di Isola
delle Femmine

https://pinociampolillo.wordpress.com/2012/04/22/intercettato-al-telefono-con-ling-galluzzo-della-s-i-s-il-sindaco-di-isola-delle-femmine-professore-gaspare-portobello-chiedeva-posti-di-lavoro-per-i-suoi-concittadini-di-isola-delle-femmine/

MICALIZZI MICHELE:
genero di Riccobono.
MUTOLO GASPARE:
elemento di spicco della famiglia di Rosario Riccobono.
RICCOBONO ROSARIO:
rappresentante di Partanna Mondello nel 1975 e dal 1978. Suo fratello Giuseppe,
a sua volta rappresentante di Partanna-Mondello, venne ucciso il 27.7.1961. Condannato
all’ergastolo. Scomparso, forse vittima di lupara bianca nel 1982. era socio
della cooperativa edilizia Liberta’. Reggeva i contatti con alcuni membri della
famiglia Santapaola a Catania.
BADALAMENTI GAETANO
(zu’ Tanu)(**): capo famiglia di Cinisi dal 1962 quando succede, pacificamente,
a Cesare Manzella rappresentante in seno alla commissione. Rappresentante della
famiglia di Cinisi nel 1975, viene espulso da Cosa Nostra nel 1978 per motivi
oscuri. E’ attivo nel traffico degli stupefacenti anche dopo questa data, il
22.5.84, infatti, viene colpito da mandato di cattura. Viene arrestato a Madrid
l’8.4.1984.
BADALAMENTI SILVIO:
nipote di Gaetano, assassinato il 2.6.1983.
BADALAMENTI VITO(**): di Gaetano.
Arrestato con il padre a Madrid l’8.4.84. Imputato per traffico di
stupefacenti, mandato di cattura 22.5.84.
ALFANO PIETRO(**):
Cugino di Gaetano Badalamenti. Arrestato con Gaetano Badalamenti a Madrid
l’8.4.84. Imputato per traffico di stupefacenti, mandato di cattura 22.5.84.
D’AGOSTINO EMANUELE:
elemento di spicco della famiglia di S.Maria del Gesu’. Fedelissimo di Bontate,
scompare dopo la morte di quest’ultimo. Coinvolto nel traffico di stupefacenti.
D’AGOSTINO ROSARIO:
catturato mentre si nascondeva con Giuseppe Grado nella villa di questi a
Besano. Era il guardaspalle di quest’ultimo. Traffico di stupefacenti.
D’AGOSTINO ROSARIO:
di Ignazio e di Bonanno Caterina, Palermo ?/6/1946. Detenuto (~).
GALLINA STEFANO: membro
della famiglia di Cinisi, ucciso il 1.10.1981.

Il Giudizio abbreviato. La disciplina
ed i vantaggi.

Il
Giudizio abbreviato
E’ un rito
alternativo di celebrazione del processo rispetto al rito ordinario (ovvero al
dibattimento ove la prova è assunta avanti al Giudice in contraddittorio tra le
parti ed il Giudice nulla – o quasi nulla – conosce degli atti di indagine
contenuti nel fascicolo del Pubblico Ministero).
E’ un giudizio che si
celebra allo stato degli atti ovvero sulla base di quelli che sono i risultati
delle indagini preliminari della polizia e che sono confluiti nel fascicolo del
Pubblico Ministero.
Non verranno – di
norma – sentiti testimoni né dell’accusa né della difesa.
Se la difesa intende
argomentare con documenti o per iscritto dovrà farlo con un apposito deposito
nel fascicolo del PM PRIMA della richiesta di abbreviato.
Il Giudizio
abbreviato si celebra avanti al GIP (ovvero un giudice unico qualunque sia il reato
per il quale si procede) in camera di consiglio ovvero senza la presenza del
pubblico (PM, difesa e Giudice non indossano la toga; solitamente si celebra
nella stanza del Giudice).
La richiesta di
Giudizio abbreviato è un diritto dell’imputato ed è prevista per qualsiasi tipo
di reato.
Il processo in
abbreviato si celebra in Camera di Consiglio avanti al GIP una volta che
l’imputato ne ha fatto richiesta o l’ha avanzata il difensore munito di procura
speciale.
L’abbreviato – dopo
il controllo delle formalità relative alla citazione dell’imputato e del suo
difensore – si apre con la requisitoria del PM alla quale segue l’arringa del
difensore.
Può partecipare anche
la persona offesa che può costituirsi parte civile con il suo avvocato (V. per
la costituzione di parte civile in questa stessa categoria del sito).
Il Giudice – letti i
documenti del fascicolo del PM ed eventualmente quelli depositati dalla difesa
PRIMA della richiesta di abbreviato nonché ascoltati sia il PM che la difesa –
deciderà se condannare o assolvere l’imputato.
L’assoluzione è
sempre ovviamente astrattamente possibile.
In caso di condanna il rito prevede una premialità per
l’imputato: ovvero la riduzione di un terzo della pena eventualmente inflitta.
La riduzione è
“secca” ovvero non può essere né maggiore né minore di un terzo della pena che
irrogherebbe il giudice senza riduzione ed è stata pensata dal Legislatore per
indurre gli imputati ad evitare processi lunghi e costosi.
Il Giudizio
abbreviato deve essere richiesto o durante l’Udienza preliminare, oppure – se
questa manca data la natura del reato – nella fase preliminare della prima
udienza dibattimentale e, comunque, in sostanza, prima che inizi la
celebrazione del processo con il rito ordinario.
****
Il Giudizio abbreviato condizionato.
Come detto, il
Giudizio abbreviato si svolge allo stato degli atti ovvero tutti quegli atti e
documenti contenuti nel fascicolo del PM al momento della richiesta di
abbreviato (che, lo ricordiamo, può essere chiesto solo e solamente
dall’imputato ed il PM non vi si può in alcun modo opporre ed il Giudice per accogliere
la richiesta deve solo considerare la correttezza formale della domanda).
Ma non è sempre così.
La procedura penale
prevede il Giudizio abbreviato condizionato ovvero un giudizio allo stato degli
atti ma con la possibilità di assumere ex novo la prova (o le prove) indicate
dall’imputato che, difatti, “condiziona” la sua richiesta di abbreviato
all’acquisizione delle prove che lui stesso indicherà.
Il PM come non può
chiedere che si proceda con il Giudizio abbreviato, così non può avanzare
nessuna richiesta di condizione (semmai si può opporre a quelle richieste dalla
difesa).
La richiesta delle
nuove assunzioni probatorie avanzata dalla difesa deve necessariamente essere
compatibile con la natura del Giudizio abbreviato: si dovrà trattare di prove
necessarie e che non stravolgano quella celerità e speditezza e quello “stato
degli atti” tipici del Giudizio abbreviato.
Il PM potrà addurre
prove contrarie.
In ogni caso, qualora
il compendio accusatorio (ovvero, in generale, tutti gli contenuti nel
fascicolo del PM) non sia sufficiente per il GIP per addivenire ad una decisone
(sia di condanna che di colpevolezza), il Giudice – di ufficio – potrà
provvedere ad assumere nuove prove (sia in caso di Giudizio abbreviato
“normale” che condizionato).
La Sentenza del
Giudizio abbreviato può essere impugnata in Appello come una Sentenza emessa a
seguito di celebrazione con il rito ordinario.
****
Il Giudizio
abbreviato può essere opportuno in diverse occasioni:
§
Nel caso di colpevolezza certa e provata già nella fase delle
indagini preliminari. Lo sconto di un terzo è sicuramente il migliore risultato
che si può ottenere in una sempre auspicabile e pragmatica ottica difensiva;
§
Nel caso in cui gli indizi raccolti durante le fase delle
indagini non siano tali da potersi dire superato il ragionevole dubbio circa la
colpevolezza dell’incolpato (un approfondimento dibattimentale in
contraddittorio tra le parti potrebbe colmare le lacune cristallizzate nelle
indagini);
§
Il coacervo accusatorio – che l’imputato conoscerà fin dal
momento dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis
c.p.p. (V. nella categoria “cose da sapere” del sito) ovvero ben prima del
momento per la richiesta di Giudizio abbreviato – cristallizzato negli atti
delle indagini preliminari potrebbe indicare all’imputato ed al suo difensore
importati temi di prova da indagare in sede di indagini investigative difensive
(testimoni, documenti ed ogni altra circostanza di fatto e di diritto di segno
opposto rispetto a quella posta dagli investigatori alla base della pretesa
punitiva). Il quadro probatorio del PM, dunque, a seguito delle indagini o
dalle considerazioni svolte dalla difesa, potrà essere completato (e, direi, contraddetto
e minato) con tutti gli elementi raccolti dalla difesa e depositati nel
fascicolo del PM cosicché (al momento della celebrazione dell’abbreviato) il
Giudice troverà già nel fascicolo che studierà per la decisione tutti i “buchi”
della tesi accusatoria e l’illustrazione delle piste e deduzioni alternative a
sostegno dell’innocenza dell’imputato.

Pagine
correlate:

http://www.studiolegaledelalla.it/cose_da_sapere/il-giudizio-abbreviato-la-disciplina-ed-i-vantaggi/

B.B.P.,BADALAMENTI,BRUNO FRANCESCO,CATALDO, COPACABANA,D’ AGOSTINO,ENEA VINCENZO,IMPASTATO,EREDI CARDINALE,LO PICCOLO,LUCIDO, MICALIZZI;MUTOLO, ONORATO FRANCESCO,ROSARIO NAIMO,ROSARIO RICCOBONO,GALLINA

B.B.P., BADALAMENTI, Bruno Francesco, CATALDO, COPACABANA, D’ Agostino, Enea Vincenzo, EREDI CARDINALE, Gallina, IMPASTATO, LO PICCOLO, LUCIDO, Micalizzi;Mutolo, ONORATO FRANCESCO, ROSARIO NAIMO, Rosario Riccobono,

LA REQUISITORIA DEL P.M. DEL BENE PER L’ASSASSINIO DI VINCENZO ENEA A ISOLA DELLE FEMMINE da parte di FRANCESCO BRUNO



Il giudice di Palermo dr. Piergiorgio Morosini all’udienza di Consiglio del 22 maggio 2013 ha pronunciato e pubblicato mediante lettura del dispositivo la seguente sentenza nei confronti di BRUNO FRANCESCO visti gli art 533 535 c.p.p.
Dichiara BRUNO colpevole del reato di OMICIDIO AGGRAVATO a lui ascritto e con la riduzione della penza prevista per la scelta del rito lo condanna alla pena di ANNI TRENTA di reclusione oltre al pagamento delle spese…..continua su
LA REQUISITORIA DEL P.M. DEL BENE PER L’ASSASSINIO DI VINCENZO ENEA A ISOLA DELLE FEMMINE da parte di FRANCESCO BRUNO

ADDIO PIZZO 5, B.B.P., BADALAMENTI, Bruno Francesco, CATALDO, COPACABANA, COSTA CORSARA, D’AGOSTINO, DI MAGGIO, ENEA, EREDI CARDINALE, GALLINA, IMPASTATO, LUCIDO, MICALIZZI, NAIMO, ONORATO, POMIERO, RICCOBONO

 

ISOLA DELLE FEMMINE. Omicidio Enea, condanna a 30 anni per Francesco Bruno

Il Gup Piergiorgio Morosini ha accolto la richiesta del pm Del Bene

Per l’omicidio del costruttore di Isola delle Femmine, Vincenzo Enea, avvenuto nel giugno del 1982 c’è un colpevole. Il gup Piergiorgio Morosini, accogliendo la richiesta del pm, Francesco Del Bene, ha condannato a trent’anni il boss ergastolano Francesco Bruno. La sentenza è stata pronunciata oggi pomeriggio, a conclusione del rito abbreviato che si è celebrato in corte d’Assise. Nella vicenda Enea, riaperta grazie alle testimonianze dei figli della vittima e alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, i familiari del costruttore ucciso sono parte civile, con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Marchì. Nel corso della requisitoria Del Bene ha collegato l’omicidio Enea con un altro fatto di sangue, l’omicidio di Benedetto D’Agostino, caduto sotto i colpi dei killer pochi giorni prima di Enea. Diversamente da quel che accadde per D’Agostino, in cui non ci sono testimoni che possano confermare le accuse dei pentiti, per il secondo delitto c’è la testimonianza del figlio, Pietro Enea, oggi residente negli Stati Uniti, rimasto per anni in silenzio per paura, e che ha deposto un paio di anni fa. Lui ha fornito però elementi soltanto contro Bruno, la cui auto, più o meno all’ora del delitto, era posteggiata nei pressi del cantiere in cui stava lavorando Vincenzo Enea, in via Palermo, a Isola. I familiari di Enea non hanno mai smesso di cercare giustizia. Per questo, quando hanno parlato i pentiti, hanno aggiunto il loro contributo alle attività dei carabinieri, coordinati dal pm Del Bene. Pagando però un prezzo: «Da quando è cominciata questa storia molte persone, qui a Isola, non mi salutano più. È una cosa che proprio non mi va giù, ma io vado avanti, assieme ai miei fratelli», aveva detto uno dei figli della vittima, Riccardo Enea, il mese scorso. Il giudice ha concesso anche una provvisionale di 100 mila euro, ma i familiari in sede civile hanno chiesto 6 milioni di euro e il riconoscimento del padre quale vittima di mafia.

Isola delle Femmine, omicidio Enea. Il Pm chiede 30 anni per Francesco Bruno

I familiari chiedono per il padre il riconoscimento di vittima della mafia

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Francesco Bruno, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’omicidio dell’imprenditore di Isola delle Femmine, Francesco Enea, avvenuto l’8 giugno del 1982. Nella requisitoria di oggi, davanti al giudice della corte d’Assise di Palermo, Piergiorgio Morosini, la pubblica accusa ha ricostruito il contesto storico in cui è avvenuto l’agguato, preceduto dall’assassinio di Emanuele D’Agostino, della famiglia di Cinisi. I legali dell’imputato nella precedente udienza avevano chiesto il rito abbreviato per Bruno, che sta scontando un ergastolo. I fatti risalgono a più di 30 anni fa, Enea venne freddato davanti all’ingresso del Village Bungalow di Via Palermo a Isola delle Femmine. Trenta anni dopo la Procura di Palermo ha incrociato le dichiarazioni dei figli con i verbali di alcuni collaboratori di giustizia, individuando uno dei possibili esecutore del delitto. E’ emerso che Vincenzo Enea sarebbe stato ucciso per la sua opposizione ai progetti di espansione di Francesco Bruno che voleva imporgli di stare insieme in una società di fatto o comunque acquisire al suo cantiere confinante le villette che stava costruendo in Corso Italia, ai confini della Costa Corsara di Isola delle Femmine. Un delitto rimasto avvolto nel mistero fino a quando alcuni mesi fa l’ex procuratore aggiunto Antonino Ingoia e il sostituto Francesco Del Bene sono andati negli Stati Uniti dove vivono due dei figli Pietro e Maria Teresa Enea si sono stabiliti dopo la morte del padre per paura di essere eliminati. Francesco Bruno è da tempo all’ergastolo nel carcere di massima sicurezza di Padova, per l’omicidio di Stefano Gallina boss di Carini ucciso il 1 ottobre 1981. I legali di parte civile della famiglia Enea hanno chiesto il risarcimento di un milione di euro a testa mentre per Pietro Enea è stato chiesto un risarcimento di 5 milioni di euro oltre al riconoscimento per il padre di vittima della mafia.

Palermo 23 Aprile 2013 Corte d’Assise.
Hanno chiesto il rito abbreviato i difensori del boss Francesco Bruno nel processo dell’omicidio dell’imprenditore edile di Isola delle Femmine Vincenzo Enea nel processo che si sta svolgendo in Corte d’Assise di Palermo.
Il Giudice Pier Giorgio Morosini ha fissato la prossima udienza al 21 maggio.
I fatti risalgono all’8 giugno del 1982 , Enea venne freddato davanti all’ingresso del Village Bungalow di Via Palermo a Isola.
Trenta anni dopo la Procura di Palermo ha incrociato le dichiarazioni dei figli con i verbali di alcuni collaboratori di giustizia, individuando uno dei possibili esecutore del delitto.
E’ emerso che Vincenzo Enea sarebbe stato ucciso per la sua opposizione ai progetti di espansione di Francesco Bruno che voleva imporgli di stare insieme in una società di fatto o comunque acquisire al suo cantiere confinante le villette che stava costruendo in Corso Italia, ai confini della Costa Corsara di Isola delle Femmine.
Un delitto rimasto avvolto nel mistero fino a quando alcuni mesi fa l’ex procuratore aggiunto Antonino Ingroia e il sostituto Francesco Del bene sono andati negli Stati Uniti dove vivono due dei figli Pietro e Maria Teresa Enea si sono stabiliti dopo la morte del padre per paura di essere eliminati.
Bruno Francesco già all’ergastolo, nel carcere di massima sicurezza di Padova, da tempo per l’omicidio di Stefano Gallina boss di Carini ucciso il 1 ottobre 1981. Bruno per uccidere Vincenzo Enea non avrebbe agito da solo ma finora non erano stati individuati né i killer né i mandanti







Il CANTIERE DELLA “DISCORDIA” A RIDOSSO DELLA COSTA CORSARA COMPRESO
NEL QUADRILATERO DI CORSO ITALIA VIA DELLE PALME CON LA via DEI PINI
CORSO ITALIA COSTA CORSARA COSTRUITA DALLA B.B.P. s.n.c. CHE “PRESUMIBILMENTE” INVADE L’AREA DEI CARDINALE EREDI INSERITA NEL PROGETTO DI ENEA VINCENZO
ENEA VINCENZO IMPRENDITORE EDILE CHE ACQUISTA TERRENI IN PERMUTA E COSTRUISCE
A ISOLA DELLE FEMMINE OPERANO I PIÙ IMPORTANTI IMPRENDITORI MAFIOSI
DOPO L’OMICIDIO DI ENEA CESSA OGNI TIPO DI “PRESSIONE E/O VESSAZIONE” NEI CONFRONTI DEGLI EREDI CARDINALE
20.05.2011 UN TESTE SENTITO IN PROCURA: “non sono a conoscenza che la B.B.P. abbia invaso l’area degli EREDI CARDINALE”

Enea
Vincenzo si rompe il muro del silenzio sull’omicidio

Ergastolano
Siciliano l’ergastolano Bruno Francesco

Finalmente, dopo circa trenta anni e grazie al coraggio dei propri figli si rompe il silenzio sull’omicidio di Vincenzo Enea avvenuto nell’anno 1982. Si riaprono le indagini su un omicidio che ha visto coinvolti gli stessi personaggi protagonisti del processo “tempesta”.

La speranza da parte dei figli che l’apertura delle indagini possa portare all’individuazione degli esecutori e dei mandanti del delito di chiara matrice mafiosa.

CAPACI
ISOLA BRUNO FRANCESCO VASSALLO SALVATORE
BILLECI
SALVATORE BADALAMENTI COPACABANA RICCOBONO
GIOVANNI…….
OPERAZI0NE SAN LORENZO
IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE

La
strage degli innocenti

LEGGIO
SPACCO’ IN DUE COSA NOSTRA IL PENTITO NAIMO AL PROCESSO

26 Gennaio 1982 Isola delle Femmine (PA), ucciso Nicolò Piombino

L’ALTRA FACCIA DELLA
MEDAGLIA UN INTERVENTO SULLA BRUTALE AGGRESSIONE AL PROFESSORE

Intercettato
al telefono con l ’ing. Galluzzo della S.I.S. il Sindaco di Isola delle Femmine Professore
Gaspare Portobello chiedeva posti di lavoro per i suoi concittadini di Isola
delle Femmine

https://pinociampolillo.wordpress.com/2012/04/22/intercettato-al-telefono-con-ling-galluzzo-della-s-i-s-il-sindaco-di-isola-delle-femmine-professore-gaspare-portobello-chiedeva-posti-di-lavoro-per-i-suoi-concittadini-di-isola-delle-femmine/

MICALIZZI MICHELE:
genero di Riccobono.
MUTOLO GASPARE:
elemento di spicco della famiglia di Rosario Riccobono.
RICCOBONO ROSARIO:
rappresentante di Partanna Mondello nel 1975 e dal 1978. Suo fratello Giuseppe,
a sua volta rappresentante di Partanna-Mondello, venne ucciso il 27.7.1961. Condannato
all’ergastolo. Scomparso, forse vittima di lupara bianca nel 1982. era socio
della cooperativa edilizia Liberta’. Reggeva i contatti con alcuni membri della
famiglia Santapaola a Catania.
BADALAMENTI GAETANO
(zu’ Tanu)(**): capo famiglia di Cinisi dal 1962 quando succede, pacificamente,
a Cesare Manzella rappresentante in seno alla commissione. Rappresentante della
famiglia di Cinisi nel 1975, viene espulso da Cosa Nostra nel 1978 per motivi
oscuri. E’ attivo nel traffico degli stupefacenti anche dopo questa data, il
22.5.84, infatti, viene colpito da mandato di cattura. Viene arrestato a Madrid
l’8.4.1984.
BADALAMENTI SILVIO:
nipote di Gaetano, assassinato il 2.6.1983.
BADALAMENTI VITO(**): di Gaetano.
Arrestato con il padre a Madrid l’8.4.84. Imputato per traffico di
stupefacenti, mandato di cattura 22.5.84.
ALFANO PIETRO(**):
Cugino di Gaetano Badalamenti. Arrestato con Gaetano Badalamenti a Madrid
l’8.4.84. Imputato per traffico di stupefacenti, mandato di cattura 22.5.84.
D’AGOSTINO EMANUELE:
elemento di spicco della famiglia di S.Maria del Gesu’. Fedelissimo di Bontate,
scompare dopo la morte di quest’ultimo. Coinvolto nel traffico di stupefacenti.
D’AGOSTINO ROSARIO:
catturato mentre si nascondeva con Giuseppe Grado nella villa di questi a
Besano. Era il guardaspalle di quest’ultimo. Traffico di stupefacenti.
D’AGOSTINO ROSARIO:
di Ignazio e di Bonanno Caterina, Palermo ?/6/1946. Detenuto (~).
GALLINA STEFANO: membro
della famiglia di Cinisi, ucciso il 1.10.1981.

Il Giudizio abbreviato. La disciplina
ed i vantaggi.

Il
Giudizio abbreviato
E’ un rito
alternativo di celebrazione del processo rispetto al rito ordinario (ovvero al
dibattimento ove la prova è assunta avanti al Giudice in contraddittorio tra le
parti ed il Giudice nulla – o quasi nulla – conosce degli atti di indagine
contenuti nel fascicolo del Pubblico Ministero).
E’ un giudizio che si
celebra allo stato degli atti ovvero sulla base di quelli che sono i risultati
delle indagini preliminari della polizia e che sono confluiti nel fascicolo del
Pubblico Ministero.
Non verranno – di
norma – sentiti testimoni né dell’accusa né della difesa.
Se la difesa intende
argomentare con documenti o per iscritto dovrà farlo con un apposito deposito
nel fascicolo del PM PRIMA della richiesta di abbreviato.
Il Giudizio
abbreviato si celebra avanti al GIP (ovvero un giudice unico qualunque sia il reato
per il quale si procede) in camera di consiglio ovvero senza la presenza del
pubblico (PM, difesa e Giudice non indossano la toga; solitamente si celebra
nella stanza del Giudice).
La richiesta di
Giudizio abbreviato è un diritto dell’imputato ed è prevista per qualsiasi tipo
di reato.
Il processo in
abbreviato si celebra in Camera di Consiglio avanti al GIP una volta che
l’imputato ne ha fatto richiesta o l’ha avanzata il difensore munito di procura
speciale.
L’abbreviato – dopo
il controllo delle formalità relative alla citazione dell’imputato e del suo
difensore – si apre con la requisitoria del PM alla quale segue l’arringa del
difensore.
Può partecipare anche
la persona offesa che può costituirsi parte civile con il suo avvocato (V. per
la costituzione di parte civile in questa stessa categoria del sito).
Il Giudice – letti i
documenti del fascicolo del PM ed eventualmente quelli depositati dalla difesa
PRIMA della richiesta di abbreviato nonché ascoltati sia il PM che la difesa –
deciderà se condannare o assolvere l’imputato.
L’assoluzione è
sempre ovviamente astrattamente possibile.
In caso di condanna il rito prevede una premialità per
l’imputato: ovvero la riduzione di un terzo della pena eventualmente inflitta.
La riduzione è
“secca” ovvero non può essere né maggiore né minore di un terzo della pena che
irrogherebbe il giudice senza riduzione ed è stata pensata dal Legislatore per
indurre gli imputati ad evitare processi lunghi e costosi.
Il Giudizio
abbreviato deve essere richiesto o durante l’Udienza preliminare, oppure – se
questa manca data la natura del reato – nella fase preliminare della prima
udienza dibattimentale e, comunque, in sostanza, prima che inizi la
celebrazione del processo con il rito ordinario.
****
Il Giudizio abbreviato condizionato.
Come detto, il
Giudizio abbreviato si svolge allo stato degli atti ovvero tutti quegli atti e
documenti contenuti nel fascicolo del PM al momento della richiesta di
abbreviato (che, lo ricordiamo, può essere chiesto solo e solamente
dall’imputato ed il PM non vi si può in alcun modo opporre ed il Giudice per accogliere
la richiesta deve solo considerare la correttezza formale della domanda).
Ma non è sempre così.
La procedura penale
prevede il Giudizio abbreviato condizionato ovvero un giudizio allo stato degli
atti ma con la possibilità di assumere ex novo la prova (o le prove) indicate
dall’imputato che, difatti, “condiziona” la sua richiesta di abbreviato
all’acquisizione delle prove che lui stesso indicherà.
Il PM come non può
chiedere che si proceda con il Giudizio abbreviato, così non può avanzare
nessuna richiesta di condizione (semmai si può opporre a quelle richieste dalla
difesa).
La richiesta delle
nuove assunzioni probatorie avanzata dalla difesa deve necessariamente essere
compatibile con la natura del Giudizio abbreviato: si dovrà trattare di prove
necessarie e che non stravolgano quella celerità e speditezza e quello “stato
degli atti” tipici del Giudizio abbreviato.
Il PM potrà addurre
prove contrarie.
In ogni caso, qualora
il compendio accusatorio (ovvero, in generale, tutti gli contenuti nel
fascicolo del PM) non sia sufficiente per il GIP per addivenire ad una decisone
(sia di condanna che di colpevolezza), il Giudice – di ufficio – potrà
provvedere ad assumere nuove prove (sia in caso di Giudizio abbreviato
“normale” che condizionato).
La Sentenza del
Giudizio abbreviato può essere impugnata in Appello come una Sentenza emessa a
seguito di celebrazione con il rito ordinario.
****
Il Giudizio
abbreviato può essere opportuno in diverse occasioni:
§
Nel caso di colpevolezza certa e provata già nella fase delle
indagini preliminari. Lo sconto di un terzo è sicuramente il migliore risultato
che si può ottenere in una sempre auspicabile e pragmatica ottica difensiva;
§
Nel caso in cui gli indizi raccolti durante le fase delle
indagini non siano tali da potersi dire superato il ragionevole dubbio circa la
colpevolezza dell’incolpato (un approfondimento dibattimentale in
contraddittorio tra le parti potrebbe colmare le lacune cristallizzate nelle
indagini);
§
Il coacervo accusatorio – che l’imputato conoscerà fin dal
momento dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis
c.p.p. (V. nella categoria “cose da sapere” del sito) ovvero ben prima del
momento per la richiesta di Giudizio abbreviato – cristallizzato negli atti
delle indagini preliminari potrebbe indicare all’imputato ed al suo difensore
importati temi di prova da indagare in sede di indagini investigative difensive
(testimoni, documenti ed ogni altra circostanza di fatto e di diritto di segno
opposto rispetto a quella posta dagli investigatori alla base della pretesa
punitiva). Il quadro probatorio del PM, dunque, a seguito delle indagini o
dalle considerazioni svolte dalla difesa, potrà essere completato (e, direi, contraddetto
e minato) con tutti gli elementi raccolti dalla difesa e depositati nel
fascicolo del PM cosicché (al momento della celebrazione dell’abbreviato) il
Giudice troverà già nel fascicolo che studierà per la decisione tutti i “buchi”
della tesi accusatoria e l’illustrazione delle piste e deduzioni alternative a
sostegno dell’innocenza dell’imputato.

Pagine
correlate:

http://www.studiolegaledelalla.it/cose_da_sapere/il-giudizio-abbreviato-la-disciplina-ed-i-vantaggi/

B.B.P.,BADALAMENTI,BRUNO FRANCESCO,CATALDO, COPACABANA,D’ AGOSTINO,ENEA VINCENZO,IMPASTATO,EREDI CARDINALE,LO PICCOLO,LUCIDO, MICALIZZI;MUTOLO, ONORATO FRANCESCO,ROSARIO NAIMO,ROSARIO RICCOBONO,GALLINA

B.B.P., BADALAMENTI, Bruno Francesco, CATALDO, COPACABANA, D’ Agostino, Enea Vincenzo, EREDI CARDINALE, Gallina, IMPASTATO, LO PICCOLO, LUCIDO, Micalizzi;Mutolo, ONORATO FRANCESCO, ROSARIO NAIMO, Rosario Riccobono,

RELAZIONE PREFETTIZIA DELLACOMMISSIONE DI ACCESSO AGLI ATTI AL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE E DECRETOPRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

RELAZIONE PREFETTIZIA DELLACOMMISSIONE DI ACCESSO AGLI ATTI AL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE E DECRETOPRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE  (PDF)

 

 

 

IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
  Considerato che nel
comune di Isola delle Femmine (Palermo)
gli organi   elettivi   sono
stati   rinnovati   nelle consultazioni amministrative del 6 e 7
giugno 2009;
  Considerato che
dall’esito di approfonditi accertamenti sono emersi collegamenti diretti ed
indiretti tra componenti del  consesso  e  la
criminalita’ organizzata locale;
  Ritenuto che la
permeabilita’ dell’ente ai condizionamenti
esterni della criminalita’
organizzata  arreca  grave
pregiudizio  per  gli interessi della collettivita’ e determina
lo svilimento e la  perdita di
credibilita’ dell’istituzione locale;
  Ritenuto che, al fine
di porre rimedio  alla  situazione
di  grave inquinamento e
deterioramento dell’amministrazione comunale di
Isola delle Femmine, si rende necessario far luogo  allo
scioglimento  del consiglio
comunale e disporre il  conseguente  commissariamento,  per rimuovere tempestivamente gli effetti
pregiudizievoli per l’interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell’ente
locale;
  Visto l’art. 143 del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
  Vista la proposta del
Ministro dell’interno, la  cui  relazione
e’ allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
  Vista la
deliberazione del Consiglio dei Ministri,
adottata  nella riunione del 9
novembre 2012 alla quale e’ stato debitamente invitato il Presidente della
Regione Siciliana;
                              Decreta:
                              
Art. 1 
  Il consiglio comunale di Isola delle Femmine (Palermo)  e'  sciolto
per la durata di diciotto mesi.                         
Art. 2
  La gestione
del  comune  di
Isola  delle  Femmine
(Palermo),  e’
affidata alla commissione
straordinaria composta da:
    dott. Vincenzo Covato – viceprefetto a
riposo;
    dott.ssa Matilde Mule’ – viceprefetto
aggiunto;
     dott.
Guglielmo Trovato – dirigente di II fascia.
            
Art. 3 
 
  La commissione straordinaria per la  gestione  dell'ente  esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari  a  norma  di  legge,  le attribuzioni spettanti al  consiglio  comunale,  alla  giunta  ed  al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle  medesime cariche. 
    Dato a Roma, addi' 12 novembre 2012 
 
                             NAPOLITANO 
 
 
                                Monti, Presidente del  Consiglio  dei
                                Ministri 
                                Cancellieri, Ministro dell'interno 
 
Registrato alla Corte dei conti il 16 novembre 2012 
Registro n. 7, interno foglio n. 185 

http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2012-11-29&task=dettaglio&numgu=279&redaz=12A12433&tmstp=1354221071377


ERA IL 26 APRILE DI QUESTO ANNO  QUANDO LUI DICHIARA 

CHE…


 

3) Sono
disposta a vendere una delle mie ville per disporre dei fondi necessari a
impedire il successo delle liste avversarie da quella di Portobello
 
(scarica in pdf) 

5) SCIOLTO
PER INFILTRAZIONI MAFIOSE IL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE
 
(scarica in pdf) 

6) “S”
maggio 2012 L’ISPEZIONE A ISOLA DELLE FEMMINE ecco LE CARTE DELLO SCONTRO
 
(scarica in pdf) 

  

LA GIUNTA PORTOBELLO SI E’ AUTODIMESSA per DISASTRO AMBIENTALE

I DIMISSIONARI RESPONSABILI DEL DISASTRO DI ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI
ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI
ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI

ISOLA DELLE FEMMINE
COMUNICATO STAMPA “RINASCITA
ISOLANA”
Il
Movimento Politico “Rinascita Isolana” è costretto, per l’ennesima volta, a
constatare l’assoluta incapacità dell’Amministrazione in carica al Comune di
Isola delle Femmine di gestire la cosa pubblica, e la preoccupante assenza di
senso civico – prima che di responsabilità politica – in capo ai consiglieri di
maggioranza.
Stamane
(12.09.2012) si è consumato l’ennesimo insulto alla dignità e ai diritti dei
cittadini isolani: per la terza volta consecutiva (!!!) gli esponenti del
gruppo che sostiene il Sindaco pro-tempore
Gaspare Portobello – in piena emergenza
rifiuti, dinanzi ad un Paese sommerso da montagne di immondizia, che offendono
la comunità e la ammorbano di miasmi
– hanno deliberatamente deciso di far
mancare il numero legale, impedendo la celebrazione dell’assise civica, che
avrebbe dovuto discutere delle famose S.R.R.,
le società di regolamentazione del servizio di raccolta dei rifiuti, probabili
eredi del sistema ATO.
L’Amministrazione
(in uno con la sua propaggine consiliare) ha mostrato totale disinteresse per
una questione di importanza cruciale per la vita stessa degli abitanti di Isola
delle Femmine – e del comprensorio tutto – rifiutandosi persino di discutere,
in Consiglio Comunale, del problema.
La
delicatissima fuoriuscita dell’ente locale dalla fallimentare esperienza delle
società consortili (che sinora hanno gestito il servizio per conto dei
Comuni-soci), richiedeva invece una disamina approfondita e scelte meditate da
parte di coloro i quali, pur temporaneamente, rappresentano la cittadinanza: aver rimesso al Commissario regionale ogni
valutazione, significa avere vergognosamente e pavidamente abdicato al proprio
ruolo istituzionale
.
Lo
stesso Sindaco, peraltro, già il 3 agosto 2012 aveva dato il buon esempio ai suoi consiglieri,
disertando l’assise civica chiamata a valutare l’ argomento-rifiuti, per presenziare al rilascio di un
provvedimento amministrativo in favore della discoteca più glamour del Paese: ad ognuno le sue priorità.
E’chiaro
che i descritti atteggiamenti vanno letti alla luce della situazione di impasse, determinata dall’attesa delle deliberazioni ministeriali
sulla richiesta di scioglimento dell’Amministrazione Portobello per
infiltrazioni mafiose
; pur tuttavia è inaccettabile che mentre Sindaco,
assessori e consiglieri sfogliano la margherita
delle dimissioni
, il Comune di Isola delle Femmine venga trascinato in un
vortice di degrado, dissesto finanziario, insalubrità.
E’
proprio vero, gli scranni vuoti della biblioteca comunale – ove dovrebbero
svolgersi le sedute consiliari – fotografano compiutamente l’indecorosa vacatio istituzionale, che attualmente
caratterizza il nostro Paese.
Isola delle
Femmine, lì 12 settembre 2012
Movimento
Politico Rinascita Isolana

 

 

Uno dei tanti
 PERCHE’ ALLE COSTRETTE DIMISSIONI DELLA GIUNTA DEL PROFESSORE

ABBANDONIAMO LA BARCA
   CON LA SICUREZZA DI LASCIARVI IN UN MARE DI MUNNEZZA.
I CITTADINI DEVONO
SAPERE CHE NEGLI ULTIMI 
1000 MILLE GIORNI DELLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE BEN 673  SEICENTOSETTANTATRE   PAESE E’ STATO
LETTERALMENTE RICOPERTO IN OGNI SUO SPAZIO DI MUNNEZZA DI OGNI GENERE
DALL’AMIANTO AI RESTI DI CIBO ALLE CASSETTE DI FRUTTA AVARIATA RIFIUTI DEL
LABORATORIO DI ANALISI  SCATOLETTE ALIMENTARI SCADUTE
   MATERIALE DI RISULTA DELL’EDILIZIA CARTONE VERNICI VETRO………..
PER NON PARLARE DELLA FAMOSA TESTA DI CAVALLO
NEGLI ULTIMI  MILLE GIORNI DI NOSTRA AMMINISTRAZIONE DALLE
MONTAGNE DI RIFIUTI SPARSE IN TUTTO IL PAESE SI SONO SVILUPPATI BEN  
76 INCENDI.
LE DIOSSINE DEGLI INCENDI DEI RIFIUTI SONO
RIUSCITE BENISSIMO AD UNIRSI A QUELLE PROVENIENTI DALLA ITALCEMENTI E
MISCELLARSI CON BENEZENE CROMO ESAVALENTE PM10 POLVERI SOTTILI ZOLFO …….
CI DIMETTIAMO
 PRIMA CHE LA BARCA AFFONDI! VISTO COME ABBIAMO ROVINATO IL PAESE
2004 SE SAREMO ELETTI SARA’ NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’
2009 SE SAREMO ELETTI E’ NEL SEGNO DELLA
CONTINUITA’
2012 PECCATO ! PECCATO! PECCATO! 
 
Oggi ci dimettiamo
per avere concluso la nostra missione:
PORTARE ALLA
BANCAROTTA IL VOSTRO PAESE ISOLA DELLE FEMMINE
SIAMO RIUSCITI A
RIDURRE IL VOSTRO PAESE LA PERIFERIA “ZEN” DI PALERMO
SIAMO RIUSCITI A FAR
DEISTERE QUEI POCHI MALCAPITATI TURISTI A LASCIARE ANTICIPATAMENTE I NOSTRI
ALBERGHI E QUINDI IL NOSTRO PAESE
SIAMO RIUSCITI NEGLI
ANNI A FAR PASSEGGIARE I POCHI MALCAPITATI TURISTI A PASSEGGIARE FRA CUMULI DI
MUNNEZZA
PER  IL NOSTRO
 SENSO DI RESPONSABILITA’  CHE CI  CONTRADDISTINGUE 
COMUNICHIAMO AI   cittadini CHE  interrompIAMO  questo
NOSTRO  impegno portato avanti  con grande passione per il bene di 
poche e selezionate persone.
SI! SI! SI!SI SI! 
OGGI SIAMO COSTRETTI
A DIMETTERCI PRIMA CHE VOI CITTADINI VI RENDIATE CONTO DELLE GROSSE PALLE CHE
VI ABBIAMO RACCONTATO NEL PROGRAMMA ELETTORALE DEL 2009:
                    
PER
ESEMPIO PORTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 50%
                    
OPPURE
LA PALLA  DELLE PISTE CICLABILI
                    
OPPURE
IL POTENZIAMENTO E LA MIGLIORIA DELL’ARREDO URBANO
                    
OPPURE
LA GROSSA PALLA CHE VI ABBIAMO FATTO BERE CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE.
L’AREA PEDONALE E LA VALORIZZAZIONE DELLA ZONA TORRE IN TERRA
SU UN PUNTO DOBBIAMO
CHIEDERVI SCUSA PER NON AVERLO REALIZZATO:
-REALIZZAZIONE DI
VARCHI LIBERI PER LA FRUIZIONE DELLA SPIAGGIA LA PREVISTA VIA DI COLLEGAMENTO
DELLA VIA 
 MARTIN LUTHER KING  A VIALE DEI SARACENI. NON
VOLEVAMO DISTURBARE I SONNI TRANQUILLI DEI RESIDENTI DI VIA MARTIN LUTHER KING
A  nulla è valsa
la resistenza che abbiamo opposto al lavoro  della COMMISSIONE GOVERNATIVA
di accesso agli atti insediatasi al Comune di Isola delle Femmine, VOLUTA
AUSPICATA E DESIDERATA DA PARTE DELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CITTADINI DI
ISOLA DELLE FEMMINE.
NOI TUTTI AD INIZIARE
DAL SOTTOSCRITTO  PROFESSOR Gaspare, Napo, Ale, Giovanni, Salvo Alberto
Zii Nipoti Cognati Generi Futuri Generi Sorelle Fratelli Cugini  ci siamo
asserragliati nel “fortino” di Via Colombo per difenderci dall’assalto di
cittadini inferociti che ritenevano NOI responsabili dei  rifiuti che
ormai ricoprivano da mesi  le strade e le piazze di Isola.
Per anni mesi
settimane giorni  abbiamo subito l’onta del discredito perché alcuni
  dei nostri  amici parenti e collettori di voti omettevano di pagare
la tassa della munnezza. E pensare che al nostro amico e collega Napo siamo
riusciti a fargli pagare per 
META’ la tassa della munnezza  della palestra affidata 
in gestione dal “parente” Sindaco (rep n 811/2003) alla moglie Lucido Maria
Stella!
Grandioso è stato
l’impegno con la 
ITALCEMENTI, nell’anno 2008 grazie alla
collaborazione della PRESIDENTESSA della Commissione Ambiente Consiliare, MA
SOPRATTUTTO DELL’INTERO GRUPPO prima “Isola per Tutti” e poi “Progetto
Cementificazione ed Inquinamento”  
Siamo riusciti grazie
all’assenza  delle associazioni  ambientaliste a far
ottenere    alla ITALCEMENTI l’Autorizzazione Integrata
Ambientale della Regione Sicilia.
Alla Italcementi
abbiamo permesso di tutto e di più nell’ASSENZA di  autorizzazioni, nello
sforamento della massa delle emissioni, nella emissioni di ogni tipo di
inquinante tipo CROMO ESAVALENTE VI.benzene diossina in quantità persino
spropositata, pm10 polveri fini sottili ultrassottili insomma di quella roba
che riesce a penetrare facilmente nel tessuto umano. 
Abbiamo concesso che
la ITALCEMENTI anzitempo bruciasse in notevoli quantità
800 TONNELLATE  i rifiuti di
refrattari
,
gessi chimici ……..
Alla Italcementi abbiamo
permesso per anni  di non ottemperare alla direttiva Europea che imponeva
l’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE entro il 30 ottobre 2007
.
Alla Italcementi, IO
 SINDACO ed il mio gruppo politico, abbiamo permesso  di non rispettare
le prescrizioni imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale il quale
prevedeva l’adozione delle migliori tecnologie per tutte le aziende che
inquinano.
Sin dal luglio 2010 NOI
alla Italcementi  permettiamo l’attività produttiva anche in assenza dell’A.I.A.
in quanto decaduta per mancato rispetto delle prescrizioni.
Insomma Gaspare
Sindaco e TUTTI TUTTI NOI del gruppo politico “Progetto Isola” siamo riusciti a
creare anzitempo la nostra piccola TARANTO.
NATURALMENTE TUTTO
QUESTO GRAZIE ANCHE ALLA DISPONIBILITA’ DELLA ITALCEMENTI PER QUANTO RIGUARDA
EVENTUALI ATTREZZATURE SCOLASTICHE O PARTECIPAZIONI A SAGRE PAESANE…….
Nessuna riconoscenza
per i nostri sforzi ad implementare  l’immagine di Isola delle Femmine e
le sue strutture ludico ricettive. Vedasi le nostre frequentazioni estive al
MOMA BEACH ora FREE BEACH o le nostre incursioni alla discoteca MOMA GLAMOUR
(APERTA ANCHE IN ASSENZA DEL PAI)
Ah! Quanti sacrifici
mal ripagati!
Nessuna riconoscenza
per noi che siamo riusciti con impegno e fatica a rendere Isola delle Femmine
una perfetta periferia della peggiore Palermo fatta di delinquenza di droga
e………
Nessuna riconoscenza
per NOI che molto ci siamo prodigati a far CEMENTIFICARE, grazie al sacrificio
economico di alcuni nostri amici, le poche aree libere esistenti a Isola,
comportando un sacrificio di moltissimi cittadini che hanno dovuto fare a meno
di aree pubbliche a loro destinate (aree verdi, servizi pubblici e sociali…..).
Tutto questo ed altro
volevamo riferire al Prefetto nell’incontro di Giovedì.
Purtroppo  siamo
stati ricevuti dal Viceprefetto!!!!
Un messaggio chiaro
nemmeno Lui ha voluto parlarci, anzi il messaggio che ci è stato inviato:
DIMETTETIVI PRIMA CHE LA
BARCA AFFONDI!
OGGI A MALINCUORE CI
SIAMO DECISI A SEGUIRE IL CONSIGLIO DATOCI:
CI  SIAMO
DIMESSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
PROGETTO FIATO SUL COLLO
ASSOCIAZIONE AGENDA ROSSA DI ISOLA
DELLE FEMMINE

LA GIUNTA PORTOBELLO SI E’ AUTODIMESSA per DISASTRO AMBIENTALE

I DIMISSIONARI RESPONSABILI DEL DISASTRO DI ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI
ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI
ISOLA DELLE FEMMINE 

LA COMMISSIONE GOVERNATIVA DI ACCESSO AGLI ATTI SI INSEDIA AL COMUNE DI

ISOLA DELLE FEMMINE
COMUNICATO STAMPA “RINASCITA
ISOLANA”
Il
Movimento Politico “Rinascita Isolana” è costretto, per l’ennesima volta, a
constatare l’assoluta incapacità dell’Amministrazione in carica al Comune di
Isola delle Femmine di gestire la cosa pubblica, e la preoccupante assenza di
senso civico – prima che di responsabilità politica – in capo ai consiglieri di
maggioranza.
Stamane
(12.09.2012) si è consumato l’ennesimo insulto alla dignità e ai diritti dei
cittadini isolani: per la terza volta consecutiva (!!!) gli esponenti del
gruppo che sostiene il Sindaco pro-tempore
Gaspare Portobello – in piena emergenza
rifiuti, dinanzi ad un Paese sommerso da montagne di immondizia, che offendono
la comunità e la ammorbano di miasmi
– hanno deliberatamente deciso di far
mancare il numero legale, impedendo la celebrazione dell’assise civica, che
avrebbe dovuto discutere delle famose S.R.R.,
le società di regolamentazione del servizio di raccolta dei rifiuti, probabili
eredi del sistema ATO.
L’Amministrazione
(in uno con la sua propaggine consiliare) ha mostrato totale disinteresse per
una questione di importanza cruciale per la vita stessa degli abitanti di Isola
delle Femmine – e del comprensorio tutto – rifiutandosi persino di discutere,
in Consiglio Comunale, del problema.
La
delicatissima fuoriuscita dell’ente locale dalla fallimentare esperienza delle
società consortili (che sinora hanno gestito il servizio per conto dei
Comuni-soci), richiedeva invece una disamina approfondita e scelte meditate da
parte di coloro i quali, pur temporaneamente, rappresentano la cittadinanza: aver rimesso al Commissario regionale ogni
valutazione, significa avere vergognosamente e pavidamente abdicato al proprio
ruolo istituzionale
.
Lo
stesso Sindaco, peraltro, già il 3 agosto 2012 aveva dato il buon esempio ai suoi consiglieri,
disertando l’assise civica chiamata a valutare l’ argomento-rifiuti, per presenziare al rilascio di un
provvedimento amministrativo in favore della discoteca più glamour del Paese: ad ognuno le sue priorità.
E’chiaro
che i descritti atteggiamenti vanno letti alla luce della situazione di impasse, determinata dall’attesa delle deliberazioni ministeriali
sulla richiesta di scioglimento dell’Amministrazione Portobello per
infiltrazioni mafiose
; pur tuttavia è inaccettabile che mentre Sindaco,
assessori e consiglieri sfogliano la margherita
delle dimissioni
, il Comune di Isola delle Femmine venga trascinato in un
vortice di degrado, dissesto finanziario, insalubrità.
E’
proprio vero, gli scranni vuoti della biblioteca comunale – ove dovrebbero
svolgersi le sedute consiliari – fotografano compiutamente l’indecorosa vacatio istituzionale, che attualmente
caratterizza il nostro Paese.
Isola delle
Femmine, lì 12 settembre 2012
Movimento
Politico Rinascita Isolana

 

 

Uno dei tanti
 PERCHE’ ALLE COSTRETTE DIMISSIONI DELLA GIUNTA DEL PROFESSORE

ABBANDONIAMO LA BARCA
   CON LA SICUREZZA DI LASCIARVI IN UN MARE DI MUNNEZZA.
I CITTADINI DEVONO
SAPERE CHE NEGLI ULTIMI 
1000 MILLE GIORNI DELLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE BEN 673  SEICENTOSETTANTATRE   PAESE E’ STATO
LETTERALMENTE RICOPERTO IN OGNI SUO SPAZIO DI MUNNEZZA DI OGNI GENERE
DALL’AMIANTO AI RESTI DI CIBO ALLE CASSETTE DI FRUTTA AVARIATA RIFIUTI DEL
LABORATORIO DI ANALISI  SCATOLETTE ALIMENTARI SCADUTE
   MATERIALE DI RISULTA DELL’EDILIZIA CARTONE VERNICI VETRO………..
PER NON PARLARE DELLA FAMOSA TESTA DI CAVALLO
NEGLI ULTIMI  MILLE GIORNI DI NOSTRA AMMINISTRAZIONE DALLE
MONTAGNE DI RIFIUTI SPARSE IN TUTTO IL PAESE SI SONO SVILUPPATI BEN  
76 INCENDI.
LE DIOSSINE DEGLI INCENDI DEI RIFIUTI SONO
RIUSCITE BENISSIMO AD UNIRSI A QUELLE PROVENIENTI DALLA ITALCEMENTI E
MISCELLARSI CON BENEZENE CROMO ESAVALENTE PM10 POLVERI SOTTILI ZOLFO …….
CI DIMETTIAMO
 PRIMA CHE LA BARCA AFFONDI! VISTO COME ABBIAMO ROVINATO IL PAESE
2004 SE SAREMO ELETTI SARA’ NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’
2009 SE SAREMO ELETTI E’ NEL SEGNO DELLA
CONTINUITA’
2012 PECCATO ! PECCATO! PECCATO! 
 
Oggi ci dimettiamo
per avere concluso la nostra missione:
PORTARE ALLA
BANCAROTTA IL VOSTRO PAESE ISOLA DELLE FEMMINE
SIAMO RIUSCITI A
RIDURRE IL VOSTRO PAESE LA PERIFERIA “ZEN” DI PALERMO
SIAMO RIUSCITI A FAR
DEISTERE QUEI POCHI MALCAPITATI TURISTI A LASCIARE ANTICIPATAMENTE I NOSTRI
ALBERGHI E QUINDI IL NOSTRO PAESE
SIAMO RIUSCITI NEGLI
ANNI A FAR PASSEGGIARE I POCHI MALCAPITATI TURISTI A PASSEGGIARE FRA CUMULI DI
MUNNEZZA
PER  IL NOSTRO
 SENSO DI RESPONSABILITA’  CHE CI  CONTRADDISTINGUE 
COMUNICHIAMO AI   cittadini CHE  interrompIAMO  questo
NOSTRO  impegno portato avanti  con grande passione per il bene di 
poche e selezionate persone.
SI! SI! SI!SI SI! 
OGGI SIAMO COSTRETTI
A DIMETTERCI PRIMA CHE VOI CITTADINI VI RENDIATE CONTO DELLE GROSSE PALLE CHE
VI ABBIAMO RACCONTATO NEL PROGRAMMA ELETTORALE DEL 2009:
                    
PER
ESEMPIO PORTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 50%
                    
OPPURE
LA PALLA  DELLE PISTE CICLABILI
                    
OPPURE
IL POTENZIAMENTO E LA MIGLIORIA DELL’ARREDO URBANO
                    
OPPURE
LA GROSSA PALLA CHE VI ABBIAMO FATTO BERE CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE.
L’AREA PEDONALE E LA VALORIZZAZIONE DELLA ZONA TORRE IN TERRA
SU UN PUNTO DOBBIAMO
CHIEDERVI SCUSA PER NON AVERLO REALIZZATO:
-REALIZZAZIONE DI
VARCHI LIBERI PER LA FRUIZIONE DELLA SPIAGGIA LA PREVISTA VIA DI COLLEGAMENTO
DELLA VIA 
 MARTIN LUTHER KING  A VIALE DEI SARACENI. NON
VOLEVAMO DISTURBARE I SONNI TRANQUILLI DEI RESIDENTI DI VIA MARTIN LUTHER KING
A  nulla è valsa
la resistenza che abbiamo opposto al lavoro  della COMMISSIONE GOVERNATIVA
di accesso agli atti insediatasi al Comune di Isola delle Femmine, VOLUTA
AUSPICATA E DESIDERATA DA PARTE DELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CITTADINI DI
ISOLA DELLE FEMMINE.
NOI TUTTI AD INIZIARE
DAL SOTTOSCRITTO  PROFESSOR Gaspare, Napo, Ale, Giovanni, Salvo Alberto
Zii Nipoti Cognati Generi Futuri Generi Sorelle Fratelli Cugini  ci siamo
asserragliati nel “fortino” di Via Colombo per difenderci dall’assalto di
cittadini inferociti che ritenevano NOI responsabili dei  rifiuti che
ormai ricoprivano da mesi  le strade e le piazze di Isola.
Per anni mesi
settimane giorni  abbiamo subito l’onta del discredito perché alcuni
  dei nostri  amici parenti e collettori di voti omettevano di pagare
la tassa della munnezza. E pensare che al nostro amico e collega Napo siamo
riusciti a fargli pagare per 
META’ la tassa della munnezza  della palestra affidata 
in gestione dal “parente” Sindaco (rep n 811/2003) alla moglie Lucido Maria
Stella!
Grandioso è stato
l’impegno con la 
ITALCEMENTI, nell’anno 2008 grazie alla
collaborazione della PRESIDENTESSA della Commissione Ambiente Consiliare, MA
SOPRATTUTTO DELL’INTERO GRUPPO prima “Isola per Tutti” e poi “Progetto
Cementificazione ed Inquinamento”  
Siamo riusciti grazie
all’assenza  delle associazioni  ambientaliste a far
ottenere    alla ITALCEMENTI l’Autorizzazione Integrata
Ambientale della Regione Sicilia.
Alla Italcementi
abbiamo permesso di tutto e di più nell’ASSENZA di  autorizzazioni, nello
sforamento della massa delle emissioni, nella emissioni di ogni tipo di
inquinante tipo CROMO ESAVALENTE VI.benzene diossina in quantità persino
spropositata, pm10 polveri fini sottili ultrassottili insomma di quella roba
che riesce a penetrare facilmente nel tessuto umano. 
Abbiamo concesso che
la ITALCEMENTI anzitempo bruciasse in notevoli quantità
800 TONNELLATE  i rifiuti di
refrattari
,
gessi chimici ……..
Alla Italcementi abbiamo
permesso per anni  di non ottemperare alla direttiva Europea che imponeva
l’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE entro il 30 ottobre 2007
.
Alla Italcementi, IO
 SINDACO ed il mio gruppo politico, abbiamo permesso  di non rispettare
le prescrizioni imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale il quale
prevedeva l’adozione delle migliori tecnologie per tutte le aziende che
inquinano.
Sin dal luglio 2010 NOI
alla Italcementi  permettiamo l’attività produttiva anche in assenza dell’A.I.A.
in quanto decaduta per mancato rispetto delle prescrizioni.
Insomma Gaspare
Sindaco e TUTTI TUTTI NOI del gruppo politico “Progetto Isola” siamo riusciti a
creare anzitempo la nostra piccola TARANTO.
NATURALMENTE TUTTO
QUESTO GRAZIE ANCHE ALLA DISPONIBILITA’ DELLA ITALCEMENTI PER QUANTO RIGUARDA
EVENTUALI ATTREZZATURE SCOLASTICHE O PARTECIPAZIONI A SAGRE PAESANE…….
Nessuna riconoscenza
per i nostri sforzi ad implementare  l’immagine di Isola delle Femmine e
le sue strutture ludico ricettive. Vedasi le nostre frequentazioni estive al
MOMA BEACH ora FREE BEACH o le nostre incursioni alla discoteca MOMA GLAMOUR
(APERTA ANCHE IN ASSENZA DEL PAI)
Ah! Quanti sacrifici
mal ripagati!
Nessuna riconoscenza
per noi che siamo riusciti con impegno e fatica a rendere Isola delle Femmine
una perfetta periferia della peggiore Palermo fatta di delinquenza di droga
e………
Nessuna riconoscenza
per NOI che molto ci siamo prodigati a far CEMENTIFICARE, grazie al sacrificio
economico di alcuni nostri amici, le poche aree libere esistenti a Isola,
comportando un sacrificio di moltissimi cittadini che hanno dovuto fare a meno
di aree pubbliche a loro destinate (aree verdi, servizi pubblici e sociali…..).
Tutto questo ed altro
volevamo riferire al Prefetto nell’incontro di Giovedì.
Purtroppo  siamo
stati ricevuti dal Viceprefetto!!!!
Un messaggio chiaro
nemmeno Lui ha voluto parlarci, anzi il messaggio che ci è stato inviato:
DIMETTETIVI PRIMA CHE LA
BARCA AFFONDI!
OGGI A MALINCUORE CI
SIAMO DECISI A SEGUIRE IL CONSIGLIO DATOCI:
CI  SIAMO
DIMESSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
PROGETTO FIATO SUL COLLO
ASSOCIAZIONE AGENDA ROSSA DI ISOLA
DELLE FEMMINE

VISTO COME ABBIAMO ROVINATO IL PAESE CI DIMETTIAMO PRIMA CHE LA BARCA AFFONDI!

LE PALLE RACCONTATE NEL PROGRAMMA ELETTORALE SOTTO LO SLOGAN
“L’IMPEGNO CONTINUA” 

NULLA DI NULLA SOLO CEMENTO CEMENTO MUNNEZZA MUNNEZZA 

NULLA DI NULLA SOLO CEMENTO CEMENTO MUNNEZZA MUNNEZZA 

NULLA DI NULLA SOLO CEMENTO CEMENTO MUNNEZZA MUNNEZZA 

CHE PALLA: RIFIUTI DIFFERENZIATA IL PROFESSORE DICEVA 
LA PORTO AL 50% 

ELEZIONI 2004  CON LO SLOGAN 
“NEL SEGNO DELLA CONTINUITA'”

I MOSCHETTIERI DEL 2009  RESPONSABILI DEL DISASTRO ECONOMICO SOCIALE 
ED AMBIENTALE 
DI ISOLA DELLE FEMMINE 

ELEZIONI 2004  CON LO SLOGAN
“NEL SEGNO DELLA CONTINUITA'” 

SE SARO’ ELETTO FARO’ L’ASSESSORE  E vedete cosa vi combino vi riempirò Isola di munnezza

NON ABBIAMO LASCIATO NESSUN ANGOLO DI PAESE SCOPERTO DI MUNNEZZA
CE LA SIAMO MESSI PERSINO SOTTO IL MUNICIPIO 

ABBIAMO RIDOTTO UN COMUNE A PEZZI

LA COMMISSIONE ACCESSO ATTI GOVERNATIVA AL COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE 

ABBIAMO FATTO TROVARE DEI BEI MUCCHI DI MUNNEZZA ALLA COMMISSIONE 


CI DIMETTIAMO  PRIMA
CHE LA BARCA AFFONDI! VISTO COME ABBIAMO ROVINATO IL PAESE

Uno dei tanti  PERCHE’ ALLE COSTRETTE DIMISSIONI DELLA GIUNTA
DEL PROFESSORE

ABBANDONIAMO LA BARCA    CON LA SICUREZZA DI LASCIARVI IN UN MARE DI
MUNNEZZA.

I CITTADINI DEVONO SAPERE CHE NEGLI ULTIMI 1000 MILLE GIORNI
DELLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE BEN 673 
SEICENTOSETTANTATRE
   PAESE E’ STATO LETTERALMENTE RICOPERTO IN
OGNI SUO SPAZIO DI MUNNEZZA DI OGNI GENERE DALL’AMIANTO AI RESTI DI CIBO ALLE
CASSETTE DI FRUTTA AVARIATA RIFIUTI DEL LABORATORIO DI ANALISI  SCATOLETTE ALIMENTARI SCADUTE    MATERIALE DI RISULTA DELL’EDILIZIA CARTONE
VERNICI VETRO……….. PER NON PARLARE DELLA FAMOSA TESTA DI CAVALLO

NEGLI ULTIMI  MILLE
GIORNI
DI NOSTRA AMMINISTRAZIONE DALLE MONTAGNE DI RIFIUTI SPARSE IN TUTTO IL
PAESE SI SONO SVILUPPATI BEN  
76 INCENDI.
LE DIOSSINE DEGLI INCENDI DEI RIFIUTI SONO RIUSCITE
BENISSIMO AD UNIRSI A QUELLE PROVENIENTI DALLA ITALCEMENTI E MISCELLARSI CON BENEZENE CROMO ESAVALENTE PM10 POLVERI SOTTILI ZOLFO …….
CI DIMETTIAMO  PRIMA
CHE LA BARCA AFFONDI! VISTO COME ABBIAMO ROVINATO IL PAESE

2004 SE SAREMO ELETTI SARA’ NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’

2009 SE SAREMO ELETTI E’ NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’

2012 PECCATO ! PECCATO! PECCATO!   

Oggi ci
dimettiamo per avere concluso la nostra missione:
PORTARE ALLA BANCAROTTA IL VOSTRO PAESE ISOLA DELLE FEMMINE
SIAMO RIUSCITI A RIDURRE IL VOSTRO PAESE LA PERIFERIA “ZEN”
DI PALERMO

SIAMO RIUSCITI A FAR DEISTERE QUEI POCHI MALCAPITATI TURISTI
A LASCIARE ANTICIPATAMENTE I NOSTRI ALBERGHI E QUINDI IL NOSTRO PAESE

SIAMO RIUSCITI NEGLI ANNI A FAR PASSEGGIARE I POCHI
MALCAPITATI TURISTI A PASSEGGIARE FRA CUMULI DI MUNNEZZA
PER  IL NOSTRO  SENSO DI RESPONSABILITA’  CHE CI  CONTRADDISTINGUE  COMUNICHIAMO AI   cittadini CHE 
interrompIAMO  questo NOSTRO  impegno portato avanti  con grande passione per il bene di poche e
selezionate persone
.
SI! SI! SI!SI SI! 

OGGI SIAMO COSTRETTI A DIMETTERCI PRIMA
CHE VOI CITTADINI VI RENDIATE CONTO DELLE GROSSE PALLE CHE VI ABBIAMO
RACCONTATO NEL PROGRAMMA ELETTORALE DEL 2009:

  • PER ESEMPIO PORTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 50%
  • OPPURE LA PALLA  DELLE
    PISTE CICLABILI
  • OPPURE IL POTENZIAMENTO E LA MIGLIORIA DELL’ARREDO URBANO
  • OPPURE LA GROSSA PALLA CHE VI ABBIAMO FATTO BERE CITTADINI
    DI ISOLA DELLE FEMMINE. L’AREA PEDONALE E LA VALORIZZAZIONE DELLA ZONA TORRE IN
    TERRA

SU UN PUNTO DOBBIAMO CHIEDERVI SCUSA PER NON AVERLO
REALIZZATO:

-REALIZZAZIONE DI VARCHI LIBERI PER LA FRUIZIONE DELLA
SPIAGGIA LA PREVISTA VIA DI COLLEGAMENTO DELLA VIA 

MARTIN LUTHER KING  A VIALE DEI SARACENI. NON
VOLEVAMO DISTURBARE I SONNI TRANQUILLI DEI RESIDENTI DI VIA MARTIN LUTHER KING
A  nulla è valsa la
resistenza che abbiamo opposto al lavoro 
della COMMISSIONE GOVERNATIVA di accesso agli atti insediatasi al Comune
di Isola delle Femmine, VOLUTA AUSPICATA E DESIDERATA DA PARTE DELLA STRAGRANDE
MAGGIORANZA DEI CITTADINI DI ISOLA DELLE FEMMINE.
NOI TUTTI AD INIZIARE DAL SOTTOSCRITTO  PROFESSOR Gaspare, Napo, Ale, Giovanni, Salvo Alberto
Zii Nipoti Cognati Generi Futuri Generi Sorelle Fratelli Cugini  ci siamo asserragliati nel “fortino” di Via
Colombo per difenderci dall’assalto di cittadini inferociti che ritenevano NOI
responsabili dei  rifiuti che ormai
ricoprivano da mesi  le strade e le
piazze di Isola.

Per anni mesi settimane giorni  abbiamo subito l’onta del discredito perché
alcuni   dei nostri  amici parenti e collettori di voti omettevano di
pagare la tassa della munnezza. E pensare che al nostro amico e collega Napo
siamo riusciti a fargli pagare per META’ la tassa della munnezza  della palestra affidata  in gestione dal “parente” Sindaco (rep n
811/2003) alla moglie Lucido Maria Stella!
Grandioso è stato l’impegno con la ITALCEMENTI, nell’anno
2008 grazie alla collaborazione della PRESIDENTESSA della Commissione Ambiente
Consiliare, MA SOPRATTUTTO DELL’INTERO GRUPPO prima “Isola per Tutti” e poi “Progetto
Cementificazione ed Inquinamento”  
Siamo riusciti grazie all’assenza  delle associazioni  ambientaliste a far ottenere    alla ITALCEMENTI l’Autorizzazione Integrata
Ambientale della Regione Sicilia.
Alla Italcementi abbiamo permesso di tutto e di più nell’ASSENZA di  autorizzazioni, nello
sforamento della massa delle emissioni, nella emissioni di ogni tipo di
inquinante tipo CROMO ESAVALENTE VI.benzene diossina in quantità persino
spropositata, pm10 polveri fini sottili ultrassottili insomma di quella roba
che riesce a penetrare facilmente nel tessuto umano. 

Abbiamo concesso che la
ITALCEMENTI anzitempo bruciasse in notevoli quantità 800 TONNELLATE  i rifiuti di refrattari, gessi chimici ……..
Alla Italcementi abbiamo permesso per anni  di non ottemperare alla direttiva Europea che
imponeva l’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE entro il 30 ottobre 2007
.
Alla Italcementi, IO  SINDACO ed il mio gruppo
politico, abbiamo permesso  di non
rispettare le prescrizioni imposte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale il
quale prevedeva l’adozione delle migliori tecnologie per tutte le aziende che inquinano.
Sin dal luglio 2010 NOI alla Italcementi  permettiamo l’attività produttiva anche in
assenza dell’A.I.A. in quanto decaduta per mancato rispetto delle prescrizioni.
Insomma Gaspare Sindaco e TUTTI TUTTI NOI del
gruppo politico “Progetto Isola” siamo riusciti a creare anzitempo la nostra
piccola TARANTO.
NATURALMENTE TUTTO QUESTO GRAZIE ANCHE ALLA DISPONIBILITA’
DELLA ITALCEMENTI PER QUANTO RIGUARDA EVENTUALI ATTREZZATURE SCOLASTICHE O
PARTECIPAZIONI A SAGRE PAESANE…….
Nessuna riconoscenza per i nostri sforzi ad
implementare  l’immagine di Isola delle
Femmine e le sue strutture ludico ricettive. Vedasi le nostre frequentazioni
estive al MOMA BEACH ora FREE BEACH o le nostre incursioni alla discoteca MOMA
GLAMOUR (APERTA ANCHE IN ASSENZA DEL PAI)

Ah! Quanti sacrifici mal ripagati!
Nessuna riconoscenza per noi che siamo riusciti con impegno
e fatica a rendere Isola delle Femmine una perfetta periferia della peggiore
Palermo fatta di delinquenza di droga e………
Nessuna riconoscenza per NOI che molto ci siamo prodigati a
far CEMENTIFICARE, grazie al sacrificio economico di alcuni nostri amici, le poche aree
libere esistenti a Isola, comportando un sacrificio di moltissimi cittadini che
hanno dovuto fare a meno di aree pubbliche a loro destinate (aree verdi,
servizi pubblici e sociali…..).
Tutto questo ed altro volevamo riferire al Prefetto
nell’incontro di Giovedì.
Purtroppo  siamo stati
ricevuti dal Viceprefetto!!!!
Un messaggio chiaro nemmeno Lui ha voluto parlarci, anzi il
messaggio che ci è stato inviato:

DIMETTETIVI PRIMA CHE LA BARCA AFFONDI!
OGGI A MALINCUORE CI SIAMO DECISI A SEGUIRE IL CONSIGLIO
DATOCI:
CI  SIAMO
DIMESSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
PROGETTO FIATO SUL COLLO
ASSOCIAZIONE AGENDA ROSSA DI ISOLA DELLE FEMMINE

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